Mangiare italiano, mangiare benone, qualità con gusto e abbinare un ottimo vino, in un locale delizioso, in una splendida zona di Milano (a due passi dal viParrucchiere) spendendo il giusto, si può!
Milano è da sempre additata come carissima, non che non sia vero, ma occorre scegliere e ragionare. Di più costosa ho trovato solo la Scandinavia e Varigotti. Quest’ultimo in maniera indecente. Per quanto riguarda Danimarca e Svezia bisognerebbe viverci, perché i conti giusti si fanno sapendo quanto è lo stipendio medio, il costo della vita in generale ecc. altrimenti sono discorsi un po’ claudicanti. Il vantaggio è che quando viaggio non mi stupisco: Positano e Gallipoli sono allineate a Milano, poi è chiaro che va a gusti e nessuno ama essere spennato, ma guardiamo cosa abbiamo nel piatto!
Serata deliziosa dunque, quella di ieri, per tutto quanto sopra, con tante chiacchiere in compagnia di due care amiche. Chiù è anche bottega dove fare scorta di prelibatezze, il personale è estremamente gentile e competente nel suggerire i prodotti, raccontando la storia dei formaggi, la loro provenienza, gli abbinamenti migliori. Ecco un altro motivo per amare Milano, si possono incontrare posti come questo dove tutta l’Italia è rappresentata alla grande, senza spostarsi. Guardate il video, e immaginatemi al tavolino in fondo vicino alla balaustra. Sì, sono quella che ha mangiato come un maialino! Devo tornare: non ce l’ho fatta a provare i dolci! Chi viene con me? 😀
Immagini prese dal sito e dalla pagina FB di Chiù – Via Vincenzo Monti – Milano
In effetti sembra un gran bel posto!
Lo è. Per te che se ben ricordo ami Eataly, il livello è quello.
Ci verrei volentieri, se non fossi un po’ lontana. Il locale sembra davvero carino. Fare due chiacchiere con i piedi sotto un tavolo, poi, è uno dei miei passatempi preferiti. 🙂
Non dirlo a me, dovrei avere due bocche: una per mangiare e l’altra per parlare!
La Liguria, cara Sandra, va sempre peggio. L’ultimo ex datore di lavoro di M. faceva il conto alla clientela “at random” (evito qui di usare francesismi che però ci starebbero bene), ma con criteri ben precisi: l’abbigliamento dei clienti e la loro madrelingua.
Spesso se sentono lingue diverse o anche solo cadenze diverse, qui ti spellano. E non solo al ristorante, riescono a farlo anche al bar su un semplice caffè. E’ capitato un sacco di volte ad una mia amica tedesca che vive qui da anni: invece che 2€, gliene chiedevano 4 per 2 caffè. Ma la finanza questi non li becca mai, mi domando. Eh, no!
Ci hanno i santi in paradiso. Italia Bel Paese!
Dico solo che all’estero, almeno in Europa, non mi è mai capitato.
Questi modi io non arrivo proprio a capirli, cara Barbara, io più che gite di un giorno in Liguria non faccio più, ne ho viste troppe. Peccato davvero: posti stupendi sia a Ponente che Levante.