Scrittori si nasce, selfisti si diventa # 3 Numeretti

Eccoci con i primi consuntivi di vendita e relative royalty, abbiamo solo i dati di gennaio, i libri, lo ricordo sono usciti a metà del mese. Quindi stiamo parlando di 15 giorni.

Novelle nel vento con CreateSpace 6 copie per un totale di circa 13 € una copia è stata venduta in Uk quindi in sterline e non so il tasso di cambio applicato), in data 29 febbraio è già stato emesso bonifico sul  mio c/c, ci vogliono 5 giorni lavorativi perché la valuta sia disponibile, per cui non l’ho verificato.

Villeggiatura per due con StreetLib 7 copie per un totale di 6 €, che invece riceverò più avanti, anche in base al raggiungimento di un minimo di incasso.

Forse queste cifre vi faranno ridere, ma io sono contenta, soprattutto per il pagamento immediato del cartaceo, per non dire che in 15 giorni ho ricavato di più che in un anno con La matassa blu di Prussia (14 copie per un totale di 4 € che non so quando vedrò!). In questo sta la vera attrattiva del self: eliminare un intermediario che spesso non promuove ma si prende il grosso della torta! 😀

Altre 10 copie sono state acquistate da me e rivendute o regalate, su queste non maturo royalty; tra spese di spedizione che non ho fatto pagare e sconti che ho in qualità di autore diciamo che sono andata via pari.

Abbiamo inoltre 1 recensione a 5 stelle e diversi riscontri verbali di gradimento.

Mi sono interessata e una delle mie librerie milanesi preferite accetta copie in conto deposito, tenendole 3 mesi e trattenendo il 35% dell’incasso. Due veloci calcoli. 10 copie acquistate direttamente da CreateSpace mi costano circa 44 € e non maturo i diritti. Ammesso di rivenderle tutte in libreria a 10 € cad (il bello del print on demand è che il prezzo di copertina non appare e si può cambiare al bisogno!) mi rimarrebbero 65 €, quindi 21 € di ricavo netto. Mi conviene, considerato il rischio di invenduto e lo sbattimento? Temo di no. Il piacere di avere Novelle nel vento in libreria è davvero minimo, la contropartita è andare e tornare dalla libreria in termini di tempo, il tempo è denaro, brutta affermazione ma spesso corrisponde alla realtà.

Andare dall’ufficio alla libreria, cosa già fatta, significa rincasare almeno un’ora dopo rispetto a rientrare direttamente a casa, forse anche un’ora e mezza, dipende dai mezzi pubblici. Un’ora di straordinario in ufficio mi frutta 18 €. Conti della serva? Forse, ma dubito che avere Novelle nel vento in UNA libreria, anche in vetrina, scateni orde di fan in delirio per le mie parole. Ho deciso di lasciare perdere. Davvero non ne vale la pena.

Direi che è tutto, siamo già alla terza puntata di questa rubrica e oggi abbiamo parlato di economia, intanto mi sto facendo la mia idea sul self più in generale, ve la racconterò  la prossima volta, il 5 aprile!

13 pensieri su “Scrittori si nasce, selfisti si diventa # 3 Numeretti

    • per me sì, voglio dire considero un piccolo miracolo ogni lettore che sceglie di passare del tempo con le mie storie. Poi è sempre un discorso di aspettative.

  1. Numeretti bassi. Non so, ma ero convinta fossero più alti.
    Di tutto mi colpisce quell’unica recensione. E le altre? I riscontri verbali ok, non possono scriverli anche come recensione là dove hanno acquistato l’ebook?
    Da lettore direi che manca marketing. E al giorno d’oggi, con il gran numero di concorrenti, è quello che fa differenza. In realtà, più la visibilità online che quella in libreria (tra le mia amicizie fuori rete, in libreria ci si va per comprare “velocemente” e quando non si riesce a risparmiare sulle spese di spedizione, ma il titolo si è già spidocchiato in rete).
    Tocca scendere a patti con i social. Lavorare di promozione lì e puntare sul passaparola.

    • Il marketing in questo caso del tutto inesistente, ci siamo io e il mio blog. Postare una recensione? Io lo faccio volentieri, altri no, il motivo è oscuro, la solita faccenda di non avere tempo, I suppose 😀 Potrei impegnarmi di più, ne convengo, ma riservo le mie risorse per la scrittura, per questo forse il self non fa per me, oddio non fanno per me neppure gli editori che non pagano! 😦 il mese prossimo analizzerò meglio questo discorso che, di sicuro, è fondamentale.

  2. Ti faccio i complimenti, anche per la tua sincerità a rivelare cifre e “incassi”, e il buon umore che trasmetti. Con un editore che non ti promuove il risultato è identico e magari ti senti anche in colpa. I conti non li ho mai saputi fare, infatti non ho capito tutto il tuo dare e avere. Però ti sento soddisfatta, e questo non ha prezzo (come nella pubblicità Mastercard).
    Un gran bacio. 🙂

    • Credo che la sincerità in una rubrica come questa, carissimo Hel, sia fondamentale. Leggo troppi articoli fumosi sul self senza che mai vengano rivelate le cifre, del resto è una pratica abusata anche nell’editoria tradizionale, le vendite sono top secret, meglio rimpolpare i numeri con grandi doti di ottimismo e, dico io, anche di falsità. Un gran bacio a te e grazie!

  3. Anche a me è piaciuta tantissimissimo la tua sincerità, perché spesso si ha l’impressione che tutti i self autori vendano migliaia di copie, anche se chi bazzica l’ambiente sa quanto questo sia improbabile. I tuoi sono autentici e il post sprizza sincerità e ottimismo.
    Io non nego che i numeri del self un po’ mi deprimono. Non so neanche quanto un marketing possa migliorare la situazione, perché immagino che un marketing professionale non sia a costo zero. Oltre tutto io per impaginazione e copertina dovrei rivolgermi a un professionista, quindi avrei più costi di quanti ne hai avuti tu e in questo momento sia i miei soldi che il mio tempo devono convergere verso altri progetti.
    Quindi non so. Temo che per me, almeno per un po’ l’alternativa sarà editore serio o niente. Al peggio ho quella ventina di amici che mi leggono con affetto, una mail a loro ha costo zero e sbattimento minimo…
    Intanto ti faccio un grande in bocca al lupo e spero di vedere nel prossimo post “numerico” le vendite aumentate di botto. Te lo meriti

  4. Ciao Sandra.
    Senza promozione e in 15 giorni non sono numeri così tristi.
    Tempo fa, credo l’anno scorso, avevo dato i miei numeri (sembro la maga del lotto) in un commento a un post di Helgaldo, più che altro per fare il paragone tra le vendite nei periodi con promozione e in quelli senza. La promozione costa, soprattutto tempo, ma rende e tu, con la rete di contatti che hai costruito, non dovresti avere problemi a far circolare i tuoi titoli, anche solo con il gratuito passaparola 🙂
    Create Space ha cominciato da pochi mesi a pagare con bonifico che è una gran cosa perché una volta, quando pagava solo con assegni al raggiungimento di 100 dollari, sterline o euro, mi ha spedito un assegno in sterline e la banca si è trattenuta 11 euro di spese. Quasi ci rimettevo!
    In bocca al lupo per futuri report!

  5. @ Tenar e Simona (di cui ricordo perfettamente il commento di cui parli) vi ringrazio molto per il lungo intervento e il supporto. Io e il self ci stiamo conoscendo, sono come un chimico alle prese con i reagenti e questa rubrica è parte integrante dell’esperimento, che senso avrebbe falsare i risultati o non comunicare i dati reali? Per i prossimi libri non potrei contare su chi mi ha professionalmente preparato questi gratuitamente, ne ho già parlato, per cui è chiaro che con un esborso iniziale già alto confrontarsi con queste cifre non ha molto senso.

  6. Cara Sandra,
    Sul fatto che non puoi contare su chi ti ha aiutato nel self io non ci conterei. XD
    Purtroppo viviamo in un mondo complesso e i libri, la vendita di libri è molto difficile.
    Si ha una concorrenza perfetta con i mostri sacri della letteratura, con gli scrittori commerciali e con gli editori di peso che sfornano libri come conigli. Tuttavia per quanto una realtà possa essere complessa, vi siamo tanto immischiati dentro da essere noi stessi componenti di tale realtà.

    Oggi diventa basilare anche per gli autori affermati iniziare ad ampliare gli orizzonti. Quindi il punto è: a quando la tua pagina Facebook? Non è la soluzione né una panacea alle vendite, ma un altro piccolo passo di piccoli passi giusti. 😉

  7. Anch’io ho apprezzato la tua sincerità, grazie ancora Sandra.
    Per il resto mi sento solo di dirti “chi va piano, va sano e va lontano”. In soli 15 giorni, mi sembrano buoni numeri. Un bacione, Francesca

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