Ultimo giorno a casa

Avviso importante: Da oggi, per alcuni giorni, probabilmente fino a domenica, la versione cartacea de Le affinità affettive non è disponibile. GoWare sta infatti provvedendo a correggere i refusi, aggiornamento già fatto (ma che non comporta la sospensione dalla vendita) per l’e-book. Ringrazio di cuore Viola Emi e Melina che mi hanno segnalato con cura i diversi svarioni, mentre mi unisco all’editore nelle scuse per questa prima versione un po’ sciatta. Sarà mia premura avvisarvi non appena il romanzo cartaceo tornerà acquistabile. Grazie!

Fine del comunicato stampa. Non ho scritto alcun post ieri sera, oggi è l’ultimo giorno part time: prolungo il piacere del caffè con i blog e mi sento come se domani andassi al patibolo non in ufficio e lasciassi qui cose fantastiche che mai più torneranno a me.

Ieri è stata una giornata cristallina e solida, ho ancora nelle orecchie echi di risate e negli occhi i riflessi dei sorrisi dei miei nipoti e un amore che davvero non può essere contenuto nei gesti e nelle parole. Quando li ho riaccompagnati, abbiamo preso un gelato tutti insieme, con mia sorella intendo, fatto un po’ di spesa e poi ho atteso con loro l’autobus che li avrebbe portati a casa (e io sarei tornata sui miei passi verso la metropolitana), e le portine dell’bus n. 67 si sono chiuse separando il mio mondo dal loro, dalla loro famiglia e io solo zia che è una parentela talmente sbilenca da non essere contemplata tra gli eredi diretti. Sembrava che la malinconia avesse voglia di rompere i coglioni affacciarsi ma non le ho dato modo di farlo perché stare bene è la mia missione.

Rientrata a casa avevo già predisposto la cena, la biancheria era asciutta, ho quindi stirato e controllato mail e blog e dopo cena ho cominciato a leggere il romanzo, che già mi piace molto per lo stile e la storia.

Oggi c’è un cielo blu di anice da mangiare al cucchiaio, grazie al vento di ieri sera, e oltre a occuparmi della casa, nel pomeriggio andrò dal viParrucchiere (ho di nuovo la frangia negli occhi). Domani si riparte sul serio: ci saranno colleghi che non vedo dal 26 luglio, gambe e braccia le ho ancora un po’ colorite, ma per il viso temo che toccherà ricominciare pure a truccarsi. Ho fatto un sacco di cose in questi 8 giorni di part time, soprattutto sciolto nodi dentro di me. Buona ripresa!

16 pensieri su “Ultimo giorno a casa

  1. “GoWare sta infatti provvedendo a correggere i refusi, aggiornamento già fatto (ma che non comporta la sospensione dalla vendita) per l’e-book.”
    Evvvaaaiiiiiiiii sì sì sì sì sì
    Il resto del post lo leggo dopo che sono al lavoro ma non potevo non commentare quando ho letto le prime righe dalla notifica via e-mail!

    • C’è stata una sinergia di gruppo: tu, Melina (che ora se ne sta spaparanza in Sardegna e non so se mi legge), io, Patrizia e Mery di goWare molto efficace e propositiva. Grazie ancora.

  2. Rieccomi con più calma. Letto tu. E’ che prima mi sono fatta prendere dall’entusiasmo (eh lo so che uno dice frenare la lingua è difficile ma le dita? ma per me detto o scritto non cambia, anche dietro a un pc se qualcosa mi entusiasma o mi fa arrabbiare o mi incuriosisce vado come se avessi di fronte la persona); sono troppo contenta delle correzioni (e prego, figurati, è stato un bel focalizzare e un bel confronto): grazie GoWare, grazie a te e a chi ha contribuito.

    “…e io solo zia che è una parentela talmente sbilenca da non essere contemplata tra gli eredi diretti.”: non ci avevo mai pensato…sarà la solita falla legislativa che nulla toglie, come in tanti altri campi, alla realtà dei fatti (discorso ampio ma spero sia chiaro il senso).

    Dai, rientri di giovedì…passa in fretta ed è già week end! A proposito di (ex) colleghi…ma di collegafigo/collegagiramondo non ci dai nessun aggiornamento? 😉

    • Partiamo dal fondo: Collegafigo/giramondo mi ha telefonata poche sere fa, siccome io senza occhiali (che uso solo da vicino, quindi non sempre porto) davvero faccio concorrenza alle talpe, non vedo il nome di chi chiama sul cell. rispondo sempre in maniera vaga. Riconoscendo la voce ho poi detto “ciaoooo collegafigo/giramondo!!” e lui “Sandraaaaaa, hai cancellato il mio numero dalla rubrica?!” E mi ha cazziata, poi però ha urlato “Sandraaaaaaaa, hai venduto 1000 copieeeeeeeeeeeeeeeeee?” Gli avevo mandato una mail. Gasatissimo. Sta benone.

      Io sono stata costretta a informarmi bene sulla faccenda eredità ziesca: A perché mi interessa ovviamente non avendo figli, B perché mi serviva per Figlia dei fiordi e non volevo scrivere castronerie.

  3. sì il rientro è sempre un trauma, e sì – come dice più sopra trasparelena – spesso si patisce più quello degli altri 😀
    a tal fine, nell’ufficio precedente avevo appeso un bel cartello “chiunque porta gioia a questo ufficio, alcuni quando arrivano, altri quando se ne vanno”, ma qui non me lo lasciano mettere….uffa!
    coraggio, il w.e. è vicinissimo!

  4. Ma che bello che l’editore abbia fatto un ulteriore giro di correzioni!
    Per il resto non ho che da augurati buona ripresa. Io sono ancora disoccupata, nonostante le scuole riaprano e, per quanto una parte di me dica “abbiamo appena finito”, l’altra vorrebbe conoscere il mio destino lavorativo…

  5. @ Claudia, tocca riconoscere che certe ferie altrui alleviano il tediufficio non di poco
    @ Tenar, ma quando avrai notizie sul tuo destino di prof? La mitica scuola sul pontile?
    @ Lisa, Iara, grazie, lamentarsi per il rientro è un po’ antipatico da parte mia, ne convengo, l’impegno che ci sto mettendo a fare andar bene le cose è notevole, ciò che è in mio potere, chiaro.
    Abbraccioni a tutte voi qua sopra, e da domani adieù post a colazione con eterni caffè!

    • Collegafigo – se ho capito bene la domanda – no, non c’è nel senso che non lavora più con me da quasi 2 anni e mezzo purtroppo. Ma io gli dico sempre che le sue fan lo salutano e dovrebbe darmi una foto da mettere qui, non vuole.

      • Sì sì, vero, me lo avevi detto, che sbadata! 🙂
        Ma una foto l’hai postata qui, sennò perché ti chiederei di salutarmelo! 😛

  6. I rientri al lavoro sono sempre un po’ traumatici, però a volte è più il pensiero che stressa, dopo il primo giorno ci si riprende…peccato che collegafigo non lavori più con te, però noi fan lo salutiamo volentieri *_*

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