Il 26 febbraio unisco nella mia mente tre diverse tracce per possibili storie proposte nei blog di Helgaldo e Michele, e inizio a ritenere possibile che costituiscano l’ossatura di un romanzo. Per verificarlo posso solo scrivere ed è quello che comincio a fare.
Il giorno successivo pubblico il primo capitolo nel blog e ottiene un gran bel riscontro. Volo sulla tastiera e senza grossi problemi in pochissimo tempo taglio il traguardo delle 20 mila battute, che rappresentano, almeno per me, la soglia per definire fattibile quello che ho in testa.
Intorno a me una vita sulla graticola: due settimane prima abbiamo estinto il mutuo e sono ancora del tutto ignara che l’azienda impiegherà oltre 7 mesi per dare una risposta definitiva alla mia richiesta di lavoro part time (non l’ho ancora-nota della blogger); il mio romanzo Le affinità affettive giace abbandonato dalla mia agente che lo vuole tagliare e io sto cercando altrove qualcuno disposto a pubblicarlo senza la mannaia.
Scrivo e come sempre do il meglio di me sotto pressione, per cui scrivo, scrivo e ancora scrivo. Il romanzo prende forma, ha una struttura ben definita e personaggi che mi sorprendono con la loro autonomia. L’impianto narrativo è a tre voci, come per Ragione e pentimento. Le cartelle si impilano e tutto sommato sono abbastanza soddisfatta: la storia è molto diversa dalle mie precedenti e questo mi spiazza ma vado avanti convinta a finirlo.
Il cielo assai variabile di domenica 18 settembre, che ha comunque consentito una bellissima passeggiata lungo lago senza ombrello (da cui la foto sopra), è del tutto simile ai toni sereni/nuvolosi del romanzo in progress.
mi ispira, mi ispira!
i colori della foto sono bellissimi, come sempre complimenti al FotOrso 😀
tu non fai testo che ti ispira tutto 😀 di me! FotOrso (bella definizione) sta molto migliorando e quel giorno c’era una luce stranissima. Avrai notato l’immancabile borsa Snoopy (me la porterò nella tomba, e dire che ne ho mille altre, ma per le gite è il mio best)!
avevo notato la borsa!
beh….comunque è bravo davvero, c’era quella luce che alla maggior parte delle persone fa venir fuori delle foto piatte e inguardabili!
Mi piace come lo racconti, come una cronaca esterna a te. Dici poche parole ma fai intuire tutto, quindi anche il lettore lavora di fantasia. Quest’idea della genesi del romanzo mi pare una di quelle intuizioni che ci stanno bene in un blog. Sicuramene sono post che finora non ho letto da nessuna parte, e comunque non li ho letti raccontati in modo sintetico, veloce, fresco. Brava.
Grazie, ne ho già altri 3 in bozza, e mi sono resa conto che sono brevi, temevo fosse un difetto, invece sono come una sassata su una finestra. Un bacione.
Ma sai che non ricordo le 3 diverse tracce? E si che il Guarda che quarta l’ho seguito bene nell’ultimo anno. Ricordo però il capitolo del cappottino, giusto?
Cappottino sì, brava. Poi quarta “Al di là del bere e del Maalox” e una roba buttata lì sempre da Helgaldo su dei giocattoli.
Come sei magra, Sandra! Di solito ti tagli a metà… non ti si vede quasi mai intera. Stai benissimo.
Ci vuol pazienza coi romanzi ma vedrai che pian piano maturano, tu intanto sfogati sulla nuova idea, che mi pare ti stia prendendo bene.
E’ un jeans molto skinny, per anni ho pesato un bell’8 kg meno di ora. Comunque grazie. Sì, la nuova idea mi sta prendendo bene assai. Un bacione.
È bello conoscere i progressi di un’opera in corso, mi hai anche incuriosita. Bella la foto in riva al lago, concordo stai molto bene Sandra. Baci
Grazie per i complimenti e l’interesse ai miei post sul romanzo, credo anch’io che possano esserci spunti validi per tutti.