# I miei primi pensieri – Questi giorni

Ho deciso di aderire a questo invito di Chiara. Vedo sempre di buon occhio infatti le proposte per esercitarsi, fare palestra e spesso da semplici svolgimenti presi dai blog sono scaturite pagine destinate ai miei romanzi/racconti.

Il tema: questi giorni, tempo di scrittura 15 minuti.

Oggi a Milano c’è un tempo che se arriva un turista per la prima volta scappa subito: grigio, freddo e umido. Mi sono alzata mezz’ora prima del solito, solito intendo quando non lavoro, anzi quando faccio il secondo lavoro cioè scrivere e occuparmi dei nipoti. Andavo da CBM a vedere il suo nuovo ufficio che casualmente sta vicino allo studio di mio cognato avvocato. Una zona iper figa, ma mi sono un po’ incartata perché è una vietta un po’ nascosta, e poi veniva giù una roba bagnata e fredda, mi sono tirata su il cappuccio e pensavo ai capelli perché CBM è sempre figa e mi scocciava fare sempre la figura di quella che pare scappata di casa.

Invece poi presumo che a CBM non fregasse nulla dei miei capelli, perché presa dai suoi che infatti dopo sarebbe andata dal parrucchiere. Ha un ufficio delizioso, con tre valige di diversa misura messe una sull’altra e l’ultima aperta con dentro dei libri e ho pensato a certe vecchie valige di mia nonna e mi piacerebbe farlo pure io a casa, ma ho idea che le sue valige siano ben più belle delle mie. Abbiamo parlato dei miei progetti e di editoria come sempre sottolineando le storture di un mondo davvero al tracollo ci siamo bevute un caffettino insieme e quando sono uscita arrivava il tram l’ho preso al volo. Milano era non lo so com’era, non avevo voglia di stare in giro in quel grigio e vicino al Duomo mi sono infilata in un negozio nuovo di cioccolato scontato ma roba di marca tipo anche Lindt e Perugina e non ho comprato nulla ma devo assolutamente ricordarmi che esiste. Poi dovevo fare la spesa e anche dare un’occhiata alla mostra di fotografie esposta al centro commerciale del circolo fotografico di Emanuele perché lui ha fatto sto foglio excel ma non gli tornano i conti dei fotografi esposti perché io gli ho detto “la foto di Gianni mi pare fuori tema” e lui mi ha risposto “non ci sono foto di Gianni” e allora sono andata là con la tabella a spuntarmi tutte le foto e siccome ho fatto la cazzata di fare la spesa prima mi sono appoggiata con il foglio sul mega pacco di scottex in offerta, tipo banchetto.

Poi c’era sto dubbio se dovessi andare anche oggi a prendere Nanni perché hanno annullato calcio e non si sapeva se la mamma che di solito lo porta a casa dopo calcio lo avrebbe portato anche se calcio non c’è. E insomma ero un po’ compressa e avevo voglia di tornare a casa al calduccio e mettermi la tuta e c’è pure da stirare ma prima ho pranzato e inviato un po’ di mail agli illustratori, una specie di mail motivazionale per dirgli Ok lavorate bene ma fate pur in fretta che io forse ho dei contatti e non c’è da dormirci su. Poi ho pensato madò è già finito gennaio ed è stato un mese proprio pienissimo e anche bello con Firenze e anche brutto con il fatto che sono caduta e ogni tanto mi vengono sti attacchi di malinconia pesantissima perché 3 anni fa di sti tempi mio padre era a casa per gli ultimi giorni e va be’ non è che voglio proprio sempre rompere le palle con le solite cose ma se divento triste ho una tristezza idiota che si attacca al mio stomaco tipo domenica sera che siamo andati al ristorante greco e io non avevo per un cavolo fame perché pensavo a papà. Non so cosa fare, boh magari voi avete delle idee, perché tipo rifugiarsi nel cibo consolatorio non funziona appunto perché non ho fame e quando la crisi è acuta mi fa schifo tutto e ho paura di vomitare. AHhaha che scema. Adesso pare che mi sia passato, speriamo visto che sta sera esco a cena. E niente devo ancora stirare però ho poco e quasi tutte cose dritte più solo una camicia ma ema la tiene in casa per cui se la stiro male non fa niente. Poi boh devo scrivere una mail scomoda e adesso quando ho chiuso qui lo farò che a volta nella vita bisogna pure imparare a dire di no mica era uno dei propositi/parole per il 2017 la fermezza? E ALLORA DI COSA HO PAURA. Che palle mi è uscito il maiuscolo quasi senza volerlo, mah sarà una roba inconscia tocca scomodare Freud, eh devo legger un libro che c’entra Jung perché mi hanno invitata a un incontro riservato per lit blogger e giornalisti alla presentazione priva di sto libro, che devo appunto leggere e mi tocca quindi in…

il tempo è scaduto. Completo quindi ora la frase

e mi tocca quindi interrompere la lettura di Anna Karenina a pagina 400.

Non ho riletto nulla, lo farò solo dopo aver pubblicato il post, in modo da non essere indotta a correggere qualcosa di straforo. Grazie Chiara, per avermi dato l’opportunità di scrivere davvero senza freni.

24 pensieri su “# I miei primi pensieri – Questi giorni

  1. Dunque, la parola PRIVA (alla presentazione PRIVA di sto libro, verso la fine del post) naturalmente era PRIVATA, be’ non ho corretto nulla, ligia ligia. La punteggiatura è piuttosto claudicante infatti.

  2. Grazie a te, Sandra, per aver partecipato. è una bella pagina di diario. Mi piace soprattutto la seconda parte, molto alla Joyce. Ho già inserito il link nel mio post, resistendo alla tentazione di metterci mano: io non intendo proprio rileggerlo, né ora né mai. Fra un mese forse. 🙂

    • Caspita, lo leggerai tra un mese! Che brava sei, io come vedi ho resistito un minuto, ma almeno ho seguito perfettamente le regole prima di pubblicare. Un abbraccione.

  3. Ma che brava, vedo che anche tu ti sei cimentata con questa prova (sono passata anche da Marina.) Io la trovo facile nello svolgimento, ma molto ardua nella fase di condivisione.

    • Mi sento anche di essere d’accordo sul tuo pensiero circa la difficoltà nel condividere. Se si scrive di getto è più facile che esca qualcosa di molto intimo, nel mio caso è così, nel punto in cui parlo di malinconia ad esempio, io però non sono una persona poi così riservata (e questo di sicuro un male nonché un bel boomerang, credimi) per cui alla fine il post non è tanto diverso da altri che ho pubblicato raccontando un bel po’ di fatti miei.

  4. mamma mia mi hai fatto venire l’ansia senza virgole………………però è bello quando uno scrive di getto e butta mille pensieri, le cose più assurde che si accavallano una con l’altra….non riuscirei mai a non rileggere quello che scrivo, dovrebbero bloccarmi a forza il tasto di scorrimento!
    mi sa che ci eravamo abituati troppo bene con un gennaio gelido e sereno….il ritorno della COLTRE PADANA ci ha sbattuto in faccia (sgocciolato) con cosa dobbiamo fare i conti…..sigh!

  5. Sì, sto pezzo con virgole scarse diventa un po’ una corsa, ti arriva addosso come una cascata.
    Oggi è tremendo sul serio, di solito sono molto contenta se mi capita l’occasione di essere in Duomo in settimana: poco casino, ci sono pure i saldi, ma niente, dopo il negozio cioccolatoso, che a dirla tutta mi ha sconvolta, mi sono infilata in metropolitana ben rannicchiata dentro il mio piumino verso casa.

  6. Mi sa che lo stampatello è davvero un messaggio del tuo inconscio. Comunque non devi aver paura di nulla, mi sembri pronta a conquistare il mondo, almeno quello editoriale.

    • Ok, think positive, ma qui tu pensi proprio in grandissimo per me e te ne ringrazio.
      La mia strategia è quella di distribuirmi su più fronti, diversificare i progetti (infatti ho mandato la mail proprio per rifiutarne uno, il tempo che ho a disposizione non va sopravvalutato, perché se gli impegni poi si accavallano sul serio magari anche nei giorni di lavoro – es goWare dà sempre 2 settimane di tempo per rivedere l’ultima volta il testo prima di pubblicarlo e non so quando ciò avverrà – rischio di stressarmi troppo e lavorare male).

  7. Hai ragione Sandra, questo è il tipo di scrittura a cui ci hai abituato e io la trovo sempre adorabile. Qua la tua spontaneità è nella sua espressione più pura: ancora più efficace. 🙂

  8. @ Patalice, grazie, la parola intraprendenza mi piace molto. @ Marina, grazie anche a te, diciamo che io non mi castro molto nel blog per cui il risultato è meno stridente con i post ai quali vi ho abituati.

  9. Bellissimo!! Mi è piaciuto tanto leggerlo, mi è sembrato di affacciarmi nella tua testa!
    Per la tristezza, io ho scoperto che per quando mi riguarda l’arte aiuta parecchio (nonostante non ne capisca una benemerita cippa). Vedere le cose meravigliose che l’essere umano riesce a creare mi tira sempre su!

    • Ottimo, grazie per il suggerimento che di sicuro metterò in pratica. Nella mia testa c’è parecchio casino, ma non la cambierei. Un bacione e buon viaggio, felice che tu mi scriva, significa che siete arrivati sani e salvi dopo il lancio sull’autostrada (ho letto il post).

  10. Ciao Sandra, ti leggo silenziosamente ma questa volta ci vuole: che fantasia! che velocità! che funambola della parola -come si vede che è il tuo (vero) pane!
    Da figlia di insegnante di italiano mi permetto solo di segnalarti che quel “valige” senza i stride un po’ (i famosi cia & gia…) anche se in tempi passati naturalmente si usava.
    Grazie per gli spunti che regali sempre a piene mani e scusa la pedanteria – temo sia una deformazione professionale per osmosi (povera mia figlia, I know!!!)

    • Ma figurati Kiara, fai bene a segnalare ciò che noti. Proprio di recente ho ripreso i miei quaderni delle elementari, e mamma mia, quanti errori di ortografia, che mi porto parzialmente dietro, non sei pedante. Grazie per le tue parole, davvero, purtroppo la vita ha disposto che il mio pane siano gli adempimenti fiscali, continuo a non capacitarmi di come possa essere successo.

      • Cara Sandra, che bella persona che sei, al di là del talentuosa! Ma sai quanti scrittori prezzolati avrebbero risposto ad un commento come il mio con uno sputacchio in un occhio?!
        Continua così, in tutti i sensi – ed io a breve devo procurarmi qualcosa della tua vasta produzione, son troppo curiosa! – e…adempimenti fiscali anche io, ahhaha…
        Ma per dirla con filosofia: “Vista la natura dell’attività…perlomeno stiam certi che non saremo mai senza lavoro”.
        Il motto però è di un’amica che si riferisce al suo lavoro e gestisce …le pompe funebri di famiglia 😀 😀

  11. Una giornata frenetica, mi è venuto il fiato a leggerti…però bello scrivere in libertà, mi sa che aderisco anch’io, soprattutto perchè questa settimana ho un po’ la mente vuota e scrivere di getto mi può servire per non lasciare la pagina bianca del blog, un abbraccio Sandra!

  12. Sono d’accordo anch’io che la tua spontaneità corrisponda a quella abituale dei tuoi post. E comunque il fiume in piena che ci travolge a causa della scarsità di punteggiatura è piacevole.
    Ho pensato che questo esercizio potrebbe anche aiutare a costruire il proprio stile. Non che tu ne abbia bisogno, intendiamoci. Io, però, sì. Infatti mi cimento domani. 🙂

  13. @ Giulia, anche quando sono a casa le mie giornate sono abbastanza frenetiche perché è proprio la mia indole. E’ una bella iniziativa questa di Chiara, a me è piaciuto molto buttare giù il pezzo.
    @ Silvia, grazie. Sarò curiosa di leggerti dunque, anzi vado subito da te.

  14. Brava Sandra, un vero torrente. Bello. Prova a rileggerti ad alta voce, io l’ho fatto, ti viene il fiatone. Ottima riuscita

    • Ecco, magari sta sera il fiatone no, che già qualche simpaticone ha lasciato aperte le portine dell’ascensore e sono salita fino al 5^ da mia sorella a piedi con la cartella della nipote… da lì ho capito quanto s’invecchia sono arriva su, altro che fiatone!
      Per il resto grazie per le tue parole circa l’ottima riuscita. Un caro saluto, Massimiliano!

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