Eccoci, Rimini + Valtellina = 5 giorni fuori Milano, in fuga dal caldo epocale che in città si percepisce maggiormente.
Rimini dunque, una mini vacanza stratificata dove un tour nostalgico, quasi un vero pellegrinaggio nei luoghi dei ricordi, si è sovrapposto alla scoperta di un posto del tutto nuovo per i nipoti adorati. E’ stato strano, è stato bellissimo. E’ iniziato con un piacevole viaggio in treno e Claudia che mi viene a salutare a Bologna. Claudia fan affezionata, mai vista, che l’anno scorso nel giochino dei desideri estivi aveva espresso il desiderio di incontrarmi, Claudia che è amicissima di Marinella, mia amica d’infanzia proprio a Rimini, mai più rivista, tipo da 35 anni. Grazie Claudia sei stata la ciliegina sulla torta riminese.
Locali identici, l’accento romagnolo, il tempo immobile sul Viale Regina Elena, il pub dove ho dato (o forse sarebbe meglio dire ricevuto) il primo bacio (niente di romantico), la gelateria Nuovo Fiore sempre eccezionale, certi hotel, e la vera novità: l’invasione russa, capisco molte parole e disapprovo molti comportamenti (cavallette al buffet, Nanni senza patatine). Sabbia finissima su una spiaggia immensa, passeggiate sulla battigia chiacchierando, mare brutto, niente da fare. I baretti in spiaggia che ora sono aperti anche la sera, lucine e pesce. Le sale giochi, una serata divertente, il casino nella camera a 4 letti ammassati, le risate, la zia che fa la zia a tempo pieno.
Sorellitudine nostalgica, un viaggio che è una catarsi, voltarsi indietro a salutare Rimini e le ragazzine che siamo state.
Bello questo incontro con la fan, e bello questo piccolo stacco dal caldo, speriamo presto diventi più sopportabile e si riesca a godere l’estate anche nel quotidiano. Ben tornata comunque.
Qui oggi pare più sopportabile la calura ossessiva, ieri sera rincasati dalla Valtellina, nonostante avesse piovuto pure a Milano, la casa era bollente, forse perché stata chiusa 2 giorni, poi però ho dormito senza problemi. Grazie, adesso ci sarà questa staffetta ferragostana in Valle, un’estate sempre con la valigia in mano, non che mi stia lamentando, sia chiaro. So che ami la montagna, ma se non si crepa di caldo spero che farei qualche salto al mare, visto he ce l’hai lì.
In montagna salgo quasi sempre per un giorno e mezzo il fine settimana, e nonostante il viaggio breve non faccio a tempo a caricarmi di fresco che già mi tocca ribollire a casa con oltre 30 gradi fissi. Vivo in un forno. Il mare è terribilmente piacevole e strapieno di gente, spesso per trovare parcheggio devo pregare e anche per un buco per l’asciugamano, ma resta l’unica soluzione per sopravvivere. Sigh.
che bello questo post dolce e malinconico allo stesso tempo ❤
Ciao Sandra!
PS: cavallette al buffet e bimbo senza patatine è una sistuazione che conosco. Purtroppo 😦
Ciao Sabrina! Felice che tu abbia gradito il post nostalgia.
Il 95% dei clienti dell’hotel era russo, si avventavano sul buffet grassi e affamati riempiendo i piatti per poi avanzare qualcosa. Ho visto una ragazza a colazione con: mano destra pane salume fetta di formaggio ketch up, mano sinistra wurstel un morso di qua, uno di là.
Belli i ricordi dei tempi della fanciullezza. Tu mare io montagna ma in fondo cambia poco la scelta di dedicare giorni a te a tua sorella e alle nipoti è di per sé un ottimo balsamo dell’anima. Con buona pace per i Russi… Buone vacanze!
Grazie, un vero balsamo, hai ragione, siamo stati proprio bene insieme nell’amarcord. Buona montagna a te!
una full immersione nel tempo passato e tanti ricordi tornano a galla. Rimini? Dagli novanta non la visito, da quando abitavo a Cesena.
Sai che forse mancavo anch’io dagli anni 90 da Rimini?
Io ho abitato a Cesena fino al settembre del 93. Dopo non ho avuto occasione di andarci più.