Ferie scrittorie, sul serio

Qualche giorno fa, una settimana forse, ho guardato il calendario e mi sono sentita catapultata a settembre, che sembra un’eresia: l’estate deve ancora arrivare, le scuole sono finite soltanto ieri e le ferie mica le vorremo saltare, eppure i conti sono presto fatti. Esattamente 3 mesi fa, era il 9 marzo, mi capitava l’incidente all’occhio, ebbene, nonostante in questi 3 mesi siano successe davvero molte cose, sono comunque volati e temo voleranno altrettanto in fretta anche i prossimi 3 e saremo quindi al 9 settembre.

Così, ho preso una delle mie celebri decisioni drastiche: mi sarei concessa lunghe vacanze scrittorie, sì, modello scuola. Ho valutato di cominciarle l’11 giugno, quando tornerò in ufficio. Lavorerò fino al 26 e il 30 partiremo per la Camargue, 27 28 e 29 farò la zia sitter e penserò ai bagagli e alle solite cose pre partenza, 3 giorni! Che figata, per anni ho avuto spesso solo una manciata di ore!

Torneremo il 15 luglio lavorerò di nuovo fino al 26 e poi part time e poi ancora ferie la settimana di Ferragosto. Mediamente trascorriamo tutti i weekend in Valtellina, e difficilmente mi porto il pc, l’ho fatto solo nel 2012, ma ero al primo lavoro con CBM che mi aveva consegnato la scheda di valutazione il 26  luglio. L’autunno si preannuncia difficile, purtroppo mia mamma dovrà sottoporsi a un intervento in anestesia totale, e attualmente sta ancora facendo fisioterapia per il polso. Speriamo davvero almeno nella tregua agostana in Valtellina, anzi che possa andarci già tra un mese.

In tutto questo io potrei scrivere un po’ a spizzichi, e nonostante sia stato il mio modo di farlo per anni, può sembrare stronzo dirlo ma ora sono su un livello diverso, che magari non porterà a nulla, ma è innegabilmente più complesso.

Quindi in definitiva mi sono detta: se arrivano le tre risposte entro il 10 giugno, bene, altrimenti in ogni caso quando arriveranno dirò “be’ ragazzi, adesso aspettate voi, che io sono in ferie!” Col rischio di perdere possibilità, ma con la concretezza di sapermi capace e di volermi quindi mettere sullo stesso piano di editori e agenti, che il rapporto deve essere alla pari. Anche se non lo è, perché là fuori c’è a fila di gente che vuole pubblicare e finché non sei un nome, sei solo uno dei tanti, per cui ci vuole un attimo a farti accomodare fuori. Ma io da mesi non ci sto più.

Di tre risposte ne sono arrivate due, praticamente in contemporanea, sul finire del part time il che ha significato solo una cosa: darci dentro. Non ho potuto annullare il resto della mia quotidianità, ma mi sono organizzata al meglio e avevo le idee chiare su come procedere. Si trattava di portare a conclusione due testi: Nina Strick con le indicazioni dell’agente soprattutto, ma anche della maestra che lo ha letto, del mio primissimo lettore Beta: Dario 8 anni entusiasta che mi ha mandato una recensione adorabile. Sulla prontezza di Roberto nel finire le tavole campione non avevo dubbi che sarebbe stato nei tempi. Inviato all’agente ieri mattina 😀

Il secondo lavoro era molto più impegnativo, è il romanzo di cui non posso parlare, che era giunto a un risultato molto vicino a quello richiesto dall’agente, ma così all’improvviso tra le altre cose ha innalzato il numero di battute minime da 300 mila (si era sempre parlato di 300 e io ne avevo scritte 357) ad almeno 400! 😦 tutto da rileggere, integrare sostanzialmente in 3 punti, trasformare i frequenti discorsi indiretti in dialoghi e molto altro sui cui tutto sommato mi sono trovata d’accordo a metà.

In entrambi i casi è l’ultima stesura, poi ci penserà la editor eventualmente. Nelle retrovie si è detto che si vede che dietro ai miei testi c’è una donna brillante, intelligente e colta, che ormai è assodato che io scriva benissimo, non stiamo più a parlare di questo ma del segmento editoriale che mi può accogliere. Fatica, tanta. Posta in gioco, alta. Tirarsi indietro ora sarebbe una vaccata, ma se ben ricordiamo il discorso di Gianni La Corte ecco, non volevo ansie, timori e robe brutte a circondarmi.

Sono riuscita a divertirmi ancora ritrovando le mie trame, e ieri sera dopo le 22 ho chiuso a 403406 battute. Domani lo invierò all’agente e appenderò il cartello qui a lato.

Manca ancora la risposte de Le Mezzelane, sollecitate cordialmente il 29 maggio hanno assicurato che in un paio di giorni avrebbero sbloccato la situazione, ma niente. Al Salone di Torino, un mese fa, parlavano chiaramente di “Far valutare il tuo romanzo in tempo reale” questo tempo reale si sta dilatando un po’ troppo, perciò se sarà no, prendo atto, se sarà sì, io adesso non ho proprio voglia di mettermi a leggere contratti, che bisogna sempre stare super attenti, sottoporlo all’agente, discuterne, no, grazie, se ne riparla a settembre. Come dite? A settembre è tardi se mi prendo questo tempo l’editore mi saluterà? Possibilissimo, ma una casa editrice che ha davvero a cuore un autore sa aspettare, non lo lascia ad altri, perché semplicemente lo vuole pubblicare lui, ad agosto è tutto fermo e settembre davvero è qui.

In me, ne ho parlato più volte, è avvenuta una svolta, ho esordito 8 anni fa, non ieri, sto facendo una gavetta sfiancante e semplicemente ho messo dei paletti, perché se le regole del gioco le fanno loro, la mia parte di gioco la conduco a modo mio.

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21 pensieri su “Ferie scrittorie, sul serio

    • Davvero gli editori sanno di averci in pugno, il che produce tempi di attesa biblici e contratti assurdi, non ti riconosco i diritti sulle prime 1000 copie e via dicendo. Ce l’abbiamo tanto con l’EAP ma quella almeno è limpida, mi paghi ti pubblico ciao. Ma lo vedi cosa sta accadendo a tutti noi del nostro giro, selfisti a parte? Disillusione, stanchezza, abbandono della partita, un po’ tutti, faccio pure i nomi Marina, Michele, Chiara S., anche Tenar in qualche recente commento si è detta stufa, che pure ha buone pubblicazioni (scusatemi se vi tiro in ballo) alle spalle. Poi arriva l’autore famoso che spara a zero su chi è rimasto indietro. Io ho una dignità, una vita e oggi bicicletta, sono in ferie scrittorie!

  1. A te pare che Settembre sia a un passo, figurati io che mi sento già in prossimità del Natale. Lo so, il sole, il mare, il caldo, nulla ricorda la neve e i maglioni pesanti, ma se guardo a tutto quello che ho programmato a livello lavorativo e scrittorio, i mesi si bruciano in un lampo e con la mente giungo già a Natale.
    La mia estate invece avrà vacanze zero. Diciamo che il mare dietro l’angolo consente sempre delle deliziose toccate e fuga.
    Speriamo che per le tue tre risposte, sia arrivata la volta buona.

    • A noi dell’informatica agile invece insegnano che oggi è oggi, e anche se eri pianificato da tre mesi, ogni mattina ti svegli e non sai se correre dietro al Leone o alla Gazzella! 😀
      E così è da gennaio che il mio calendario editoriale è un continuo spostare di caselle, so cosa arriverà questa settimana, ma la prossima… chi può dirlo?! A Natale poi potrei pure essere in Scozia, per quel che ne so… 😉

      • Ecco, se vai in Scozia, magari un fischio, chissà che non mi dia per fuggitivo. 😛

    • No, Marco ti prego Natale no, che 2 settimane prima ci sarà il mio 50 esimo compleanno con tutto ciò che porta con sé! E le tue deliziose toccate e fuga le invidio un sacco. Grazie!

  2. E poi chiedete a me cosa aspetto a finire la mia bozza??! 😀
    Forse lo sfiancante è scrivere per pubblicare, anziché scrivere per divertirsi. Infatti di tutto questo post, la cosa più bella è “Sono riuscita a divertirmi ancora ritrovando le mie trame”. Bisognerebbe che tutto questo post-scrittura (agenti, editor, editori) non intaccassero mai l’entusiasmo per la scrittura stessa.

  3. @Bisognerebbe, sì, bisognerebbe ma secondo me è impossibile. Sono sì, riuscita a divertirmi, non mi sto contraddicendo, ma un’ora al telefono con l’agente, mail, cose, differenza tra “rosa” e “femminile” elementi a cui seppur scrivendo con consapevolezza onestamente non pensi, però ci sono e non si può non tenerne conto, be’ ammorbano.

  4. Trovo il tuo approccio intelligente. Inutile forzare ciò che non puoi controllare, in questo caso i tempi di risposta. Ho sempre ammirato la tua capacità di dire basta, adesso mi fermo. Ciò che ho letto non fa differenze. Buona estate cara Sandra

    • Grazie, anche tu del resto hai parlato del dire “no” che poi è molto simile al dire “basta”. Buona estate a te, ma il blog per ora non va in ferie.

  5. @ Grazie, Rosalia, grazie per essere qui, per il tifo e il buone vacanze, spero che anche le vostre, ma ci leggiamo ancora, possano essere soprattutto rigeneranti. Le idee chiare nella scrittura possono fare la differenza.

  6. Mi sembra una decisione saggia e più che legittima. In fondo, visto che nelle retrovie la tua capacità scrittoria è assodata, ti puoi permettere il lusso di dettare anche tu i tuoi tempi, fai bene. Concordo: se una casa editrice tiene a un autore può aspettare settembre (che poi effettivamente è dietro l’angolo ormai) buone ferie!

    • Grazie, sono stanca di questo dominio come nel mondo del lavoro che tanto nessuno è indispensabile e cerco di assecondare le mie esigenze più primarie come il riposo mentale. Grazie.

  7. In genere sono gli autori ad avere fretta e le case editrici a prendersi tempi dilatati. Quindi potrebbe anche essere che apprezzino questo tuo essere fuori dal coro, chi lo sa.
    In ogni caso, per me fai benissimo. Del resto la creatività ha bisogno di spazi bianchi, vedrai come sarà fertile di idee la tua mente a settembre.

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