Libri letti a luglio

Eh, sono solo due.

  1. Cambiare l’acqua ai fiori Valerie Perrin voto 8
  2. Sulle ali della primavera Antologia AA.VV voto 6

Va detto che il primo è  piuttosto lungo. Allora, volevo leggerlo da fine 2019, da molti definito “capolavoro”, “miglior romanzo dell’anno” ecc. la trama mi era parsa intrigante e in effetti lo è, ma era un libro con tutte le carte in regola per prendersi almeno 9 e invece si è fermato all’8. Why?

Per me ha due enormi problemi. Primo: almeno 100 pagine, le prime, sono trascinate, non entrano nel vivo della narrazione, creando una controproducente suspense fastidiosa. La struttura alterna frequenti flash back (un po’ abusati, l’ho fatto anche io ne La ragazza che ascoltava De André e ho ricevuto delle critiche costruttive in tal senso, ma la sensazione di singhiozzo qui è molto maggiore perché le sotto trame sono tante e si va in confusione) in cui si cita la figlia della protagonista, che nei capitoli al presente scompare. Si intuisce che debba essere successo qualcosa, ma il non arrivare mai al dunque mi ha stancata parecchio. Quando ci si arriva, il romanzo parte e fa i fuochi d’artificio. Con qualche neo, molto suscettibile del mio personalissimo giudizio, tipo che non sopporto le relazioni basate sul sesso, il personaggio dell’avvocato di grido è antipaticissimo – mentre credo che non fosse questo l’intento dell’autrice – e molti altri in effetti non riescono a piacermi fino in fondo, persino Violette. Davvero c’è un materiale fantastico sprecato, un guizzo narrativo importante soffocato da elementi che avrei ridotto al minimo. Vorrei dire di più, ma non voglio spoilerare. Vi lascio quindi una recensione (in rete ne trovate quante ne volete) entusiasta che si scosta molto dalla mia opinione (ripensando alla lettura prevale l’irritazione per le occasioni spreacate rispetto al piacere per il mistero ottimamente congegnato che per me rimane il piatto forte).

Ho apprezzato davvero molto il talento dell’autrice, non si scrive un romanzo di questa portata senza padroneggiare la tecnica e se non si ha una reale capacità di infondere emozioni nelle parole, magari un editing diverso avrebbe potuto farlo splendere ancora di più.

Forse il romanzo risente anche di troppi personaggi strampalati, volutamente rivestiti di grande umanità fino a risultare falsi. Vorrei parlarne con chi l’ha letto senza disturbare chi intende farlo. Vediamo cosa succede nei commenti.

L’antologia è una cosa così tranquilla che non lascia il segno ma è scritta bene quindi si porta a casa la sufficienza.

10 pensieri su “Libri letti a luglio

  1. Però, anche tu con Cambiare l’acqua ai fiori. Pensa che un’amica è arrivata pure a taggarmi per segnalarmelo, quanto le è piaciuto. E infatti ce l’ho lì in carrello, in attesa di terminare le scelte e l’acquisto.
    Per me luglio carichissimo, ma di letture se vuoi leggere. L’erborista di Siena di Darius Tred, tanto atteso dato che c’è pure in appendice un spin-off dove sono citata, La zona cieca di Chiara Gamberale, acquisto vecchissimo e lettura del tipo “lo leggo prima di regalarlo” e invece alla fine l’ho tenuto, scrittura non lineare, ma Premio Campiello meritato (ed è citata la mia Abano Terme), Fermate gli sposi di Sophie Kinsella che hai visto fotografato su IG, il migliore di Kinsella finora, perfetto in ogni parte, La vita che hai sognato di Jojo Moyes, anche questo su IG, una rivelazione (ma tieni conto che devo ancora leggere il famoso Io prima di te) e ultimissimo, Non ho tempo per amarti di Anna Premoli, preso in offerta a 0,99 per curiosare sulla collana rosa Newton Compton (lo ammetto, non mi spiacerebbe finire là in mezzo) e… un colpo al cuore, tanto che adesso mi prendo il cartaceo perché non riesco a ri-leggere gli ebook e sono due notti che me lo rileggo mentalmente… La protagonista mi assomiglia troppo, Take That inclusi.
    Ora sono tornata al mio primo amore, Stephenie Meyer. Dato che a settembre uscirà un nuovo cioccolatino di Twilight, mi sono concessa di sbafarmi un cioccolatino che conservavo da tempo (dico cioccolatini, ma in realtà certi libri li tengo da parte come le bottiglie di Whisky in invecchiamento), L’ospite, da cui è stato tratto il film The Host, che devo appunto ancora vedere. Qui siamo sulla fantascienza pura, molto intrigante e parecchio complesso da scrivere.

    • Mi rendo conto di essere stata un po’ dura con Cambiare l’acqua ai fiori, ma alla fine ho dato 8, avercene.
      Forse il mese non è stato il più adatto, però c’ho ragionato su parecchio prima di scrivere, o meglio mentra la scrivevo, la recensione.
      Devo prendermi qualcosa di LIGHT molto LIGHT, settimana prox vado in libreria e ho già delle idee e tornerò a parlarvene su questi schermi.
      La rosa di Newton è strana, nel senso scartarono il mio Ragione e pentimento quando ancora la mia agenzia proponeva ai big, e insomma me la sono un po’ legata al dito eh.

  2. Questo mese pur essendo piuttosto lungo ho letto poco, così almeno mi pare, Oscuri segreti di famiglia, un giallo di un’autrice inglese che mi era piaciuta in un altro thriller (comprato a 0,99 con le offerte Newton Compton), questo invece mi ha deluso, stavo quasi per abbandonarlo. Poi ho letto un altro eBook, Consegna a Greentown di Renato Mite, un racconto lungo, carino, nel frattempo sto ancora leggendo Spillover che è lunghissimo, ma interessantissimo, solo che devo inframezzarlo con libri più leggeri, ho iniziato La stagione del biancospino di Riccardo Bruni, un autore che secondo me scrive benissimo.
    Certo questo mese ho avuto sempre il mio da fare con le mie ultime uscite e quindi non ho avuto troppo tempo, recupererò in agosto, spero.

    • Il ritmo di lettura è fortemente condizionato da ciò che ci circonda. Ero giusto connessa per scaricare qualcosa di molto leggero per agosto, spero di trovare letture light ma ben scritte e non stupide, lo scivolone è sempre dietro l’angolo quando si tratta di narrativa di intrattenimento.

  3. Ciao, ho cominciato a leggere la mia lista di libri di cui ho già parlato nel blog, ma vado a rilento, sarà la stanchezza. Confido nelle vacanze. Quanto alla tua recensione, ho letto anche quella del blog da te segnalato e credo che metta l’avvento sull’originalità del personaggio, che mi pare intrigante e molto molto interessante. Hai dato 8 quindi ti è piaciuto. Personalmente amo andare dritta al punto e quindi credo che come te sarei indispettita dalle prima 100 lente pagine. D’altra parte, ho mollato lì Pastorale americana per molto meno. MI ricorda il romanzo della Sparaco che ha vinto l’anno scorso il Dea che mi aveva fatto un’impressione molto simile. Secondo me l’editore per allungare il brodo aggiunge interi pezzi (nel libro della Sparaco il “taccone” era a mio avviso molto evidente, ne ho parlato anche nella Pillola a lei dedicata sul blog) . Non è detto che sia la scelta migliore ma evidentemente paga.

    • Aggiungere pezzi a un romanzo che non è corto trovo sia davvero controproducente, ma in effettii è un”operazione frequente. Comunque sì è un buon libro e lo consiglio di sicuro al netto di questo problema. Io sto approfittando di alcuni piccoli editori che mettono gli e book a 99 cent per agosto per fare una piccola scorta. Buona lettura agostana.

      • Infatti il risultato è un brodo così lento che mi sembra di mangiare alla mensa, mentre leggendo un libro dovrei sentirmi sempre come al ristorante!

  4. Anche a me cambiare l’acqua ai fiori non ispira, e questa cosa del personaggio incentrato sul sesso mi frena ancora di più. Magari lo leggerò tra un bel po’, calmato il clamore. Domani se trovo 5 minuti pubblico anche io il post dei libri (che in realtà e praticamente già scritto, manca solo l’ultimo!) ma è un momentaccio a lavoro e non escludo il rigetto da pc, per cui oltre a lavoro ci sta che la sera non ci pensi proprio a rimettermi!

    • Ci sono nel romanzo un paio di relazioni basate sul sesso, mascherato secondo me da amore, nel senso che se quando stai insieme trombi e basta, non c’è altro a mio avviso per quanto ci si possa dire innamorati. Cose davvero molto personali, i personaggi hanno le loro motivazioni per condurre in questo modo il rapporto, ma insomma. Poi sai il clamore, lei è moglie di un famosissimo regista, e ripeto è brava ma poi quando scopri certe cose ti va tutto un po’ di traverso perché nell’editoria mi muovo ogni giorno con la nota fatica.
      Ci sta che la sera giochi con la Ludina, altro che PC. Poi ho visto i lavori sulla FIPILI. (A me la FIPILI fa solo vancanza toscana quindi mi piace, ma chiaramente per te è diverso). Buon agosto, incoraggiamoci a vicenda.

  5. Eccomi, torno a commentarti dopo aver terminato la lettura di “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin. Come ho scritto nel commento sulla mia foto in Instagram, il mio voto è un 10 pieno. Non l’avrei detto, se non altro per l’ambientazione, il cimitero, luogo che non frequento ben volentieri. Eppure ho terminato il libro pensando che fare il guardiano di un cimitero, francese magari, dev’essere pure un bel lavoro!
    Dici che la prima parte è trascinata, per me invece la sua lentezza è la stessa lentezza del cimitero, del passo delle persone in visita ai morti, dei funerali e i loro lunghi addii, del mutare dei colori lungo le stagioni tra i fiori e le piante in mezzo alle lapidi. Cos’è un cimitero di fronte all’eternità della morte?
    Tutte le scene, anche quelle in apparenza inutili come le funzioni religiose a cui Violette partecipa o la lettura del suo “diario necrologico”, servono per rendere ambienti e personaggi (per me tutti vivissimi, altro che finti!), per preparare domande e false risposte (non faccio spoiler nemmeno io), fino alla verità finale. Che io ho letto così: meglio essere abbandonate alla nascita come Violette o avere dei genitori egoisti come Philippe? Oppure: meglio amare e aver perduto o meglio non aver amato affatto?
    Accorciare il testo lo avrebbe impoverito. Anche tutte le date di fianco ai defunti, rappresentano secondo me la meticolosità di Violette, attaccata alla vita, nonostante tutto. Interessante anche leggere i differenti punti di vista disseminati nel testo (per me i flashback non sono mai troppi!) e strutturati in modo che ogni volta viene aggiunto un elemento, per cui il lettore è costretto a rivedere la sua prima impressione. Del resto, l’autrice è moglie di un grande regista francese, Claude Lelouch (sposato anni fa anche con la nostra italiana Alessandra Martinez, o meglio “Fantaghirò” per chi se la ricorda 🙂 ). Ci starebbe bene una serie televisiva. Un film no, lo castrerebbe, ma una fiction sarebbe perfetta.
    Aggiungo (rileggendo quanto scritto da te): capisco che tu non sopporti le relazioni basate sul sesso, ma il mondo là fuori è pieno di relazioni basate su sesso e soldi. Possiamo far finta che non esistano, ma se vuoi raccontare una storia “vera” ahimè ci devi anche far conto. Quelli che per te possono sembrare particolari morbosi, per altri sono solo dettagli che rendono la follia, la crudeltà, la morbosità, l’inganno, la sofferenza, il dubbio di un personaggio. 🙂

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