Erano tempi non sospetti quando decidemmo di trascorrere la ferie estive in Austria, non sospetti nel senso che non potevamo immaginare che togliersi dal caldo atroce, ipotizzando piumini invece di costumi da bagno, si rivelasse una scelta vincente in tutti sensi. Uscire dalla zona confort costa fatica, se un anno fa mi avessero detto che avremmo cambiato rotta escludendo il mare, avrei riso di gusto. Che eresia! Invece no: è stato bellissimo.
Arriverà un post su Salisburgo e Hallstatt, con le foto migliori, ma al momento tocca centellinare l’uso del pc fisso (pc fissi, qualcun’altro li usa ancora?) che sta in studio (la seconda camera che la psicologa mi ha vietato di chiamare cameretta, perché ricordare ogni volta anche sotto traccia il vuoto procreativo non va bene), cioè nel lato al sole nel pomeriggio, quando, di solito ho più tempo per scrivere. Il sole sta per arrivare, chiuderò quindi tutto, e mi trasferirò nella parte in ombra della casa con le finestre aperte.
Il giardino condominiale è paglia. Mai vista una roba simile in quindici anni e a memoria direi che questo 2022 è peggio del famoso 2003 che tutti ricordano come quello del gran caldo!
E’ un’estate incredibile, ci sono arrivata più a pezzi del solito e spero di fare tesoro di tutto e darmi da fare per evitare che si ripeta, almeno in quell’entità devastante. Ma non voglio ripensarci adesso, ora mi godo l’energia fantastica che i dieci giorni austriaci mi hanno regalato, e l’imprevedibile novità che mi ha accolta al rientro in ufficio: col recente decreto semplificazione hanno prorogato la scadenza dell’adempimento fiscale di cui mi occupo, dal giorno 25 all’ultimo del mese. Che significa avere più giorni a disposizione ogni mese! Nemmeno nei miei sogni più perversi avrei mai pensato a un’eventualità simile. Fermo restando che io sempre dodici giorni lavoro, eh.
Poco prima di partire, mi sono resa conto che l’anno prossimo scadranno i diritti del mio secondo romanzo, per il quale avevo incautamente firmato un contratto di dieci anni. Il più sfigato di tutti, pre CBM e goWare, ma successivo a “Frollini a colazione” che comunque ha costituito l’esordio e mi ha dato tante soddisfazioni. Dieci anni! Mi sono buttata sul testo con un’allegria rinnovata e produttiva: c’è molto da fare per rielaborarlo, mettendo a frutto gli insegnamenti di questo decennio e riproporlo non sarà facile, ma è un progetto che mi ha catturata subito e dato felicità.
La cosa che in definitiva mi sta piacendo un sacco e di cui vado fiera perché per farla accadere è necessario non chiudersi e accogliere il cambiamento, è il movimento delle cose che mutano anche a cinquant’anni, quando si è portati a pensare che il meglio sia ormai alle spalle. Il miglioramento ancora possibile e la voglia di lavorarci su. L’interesse ancora fervido per qualcosa di diverso. Quel sottile “perché no?” in senso positivo. Mettersi in gioco e in discussione.
Questo è adesso.
E niente, pare che la prossima settimana sarà il top del top del torrido. Mia mamma, indecisa fino all’ultimo, partirà finalmente per la Valle, la twin e family per le lunghe vacanze estive tra Grecia e montagna., mentre la suocera è già in Grecia da mercoledì.
Noi incrociamo l’incrociabile che si possa godere di un’altra fetta di vacanza dal 28 agosto. In mezzo l’estate milanese che adoro, qualche puntata in Valle e la consapevolezza che lo stupore ama giocare a nascondino, ma quando lo scovi è festa sul serio. Anche con 40°.
Pc fisso, eccomi, certo che lo uso (se vuoi potenza, la puoi raggiungere e aumentare solo con un pc fisso, perché i portatili sono limitati in dimensioni). Non in estate però, o raramente, perché anche il mio sta nello studio, al sole dalle 7 fino alle 14, ma poi risente del riverbero del sole dagli altri palazzi, quindi devo tenere serranda abbassata. La stanza non viene climatizzata di giorno e quindi alla fine uso il piccolo portatile sul tavolo da pranzo. Ma si scalda veloce anche quello (anzi, questo, sono proprio qui 🙂 )
E’ un’estate assurda. Pandemia, guerra, crisi energetica, siccità, invasione di cavallette e ora pure crisi di governo… e infatti questa ondata di caldo l’hanno chiamata Apocalisse, fregandomi la battuta. 😦
Se la mia informatica preferita usa il fisso, sto a posto. E’ un’estate come non pensavamo potesse essere, dopo le due precedenti, in parte dovuta anche alla scelleratezza umana, io nel post ho parlato dei miei elementi positivi, ma il mondo è in terribile sofferenza su svariati fronti.
Eh, si sente l’effetto positivo del viaggio, non tanto delle ferie, che stare a casa, sempre negli stessi posti, non è mai come viaggiare e abbracciare altri luoghi, città, culture, tradizioni, sapori. Non capisco quelli che, potendo economicamente, non colgono l’occasione di esplorare il mondo.
Adesso vediamo di portarci questi benefici fino al foliage. 😉
Che bel post positivo. Mi piace leggerti così.
Grazie, le vacanze fanno miracoli!
Si sente che le vacanze ti hanno ricaricato, è proprio una bella cosa. Io invece ho già perso il beneficio ormai ma non voglio lamentarmi, quindi stop. Certo che il 2022 è peggio del 2003 come caldo, visto che è iniziato da metà maggio, e poi sarà la situazione che viviamo (pandemia, guerra e crisi di governo) mi sembra sicuramente peggiore, ma forse sono i vent’anni in più sulle spalle, mah
Il romanzo dei dieci anni qual è? Non é Le affinità affettive?
Sulla scrittura posso confermare che “il movimento delle cose che mutano” permane sempre, pensa che oggi un’ora di scrittura mi ha risollevato lo spirito e la giornata…
Cara Giulia, mi spiace che i benefici della tua settimana all’Elba siano già svaniti. Magari sui miei ne riparliamo a fine mese.Credo che le concause che citi ci stiano tutte, compresi i vent’anni in più, nel 2003 ero tutta contenta perché la sera in Valle non dovevo mettere il golf, figurati. Nuuuuu, “Le affinità affettive è del 2016”. Si tratta di “Cene tempestose”, secondo me non l’hai mai neppure sentito nominare. Sto scrivendo anch’io ora, e sono felice che la tua ora di scrittura ti abbia rimesso in pista l’umore. Un abbraccione.
Che bellissimo post positivo! Mi è piaciuto tanto, soprattutto il massaggio finale sulle cose belle che se si ha la giusta attitudine possono succedere a qualunque età. Non vedo l’ora di leggere dell’Austria!
Anch’io non vedo l’ora di trovare il modo per mettere giù un bel post sull’Austria, penso che ce la farò il prossimo weekend. Ci sono cose che ovviamente over 50 non possono proprio più capitare, tipo un figlio, ma per il resto se si lascia la porta aperta qualcosa di buono arriverà. Un caro abbraccio Francesca, grazie.
Bellissimo post davvero, pieno di spunti. Siamo stati in Austria in camper tanti anni fa e siamo quindi legatissimi a quel viaggio, Salisburgo è rimasta una città feticcio per noi, l’abbiamo amata! È splendido sentirti così serena!
Grazie Cristina, ogni tanto riesco a mettere insieme un post senza lagna! Il centro storico di Salisburgo è una vera chicca di inaspettata bellezza che non può non incantare e rimanere nel cuore.
Bellissime riflessioni e non vedo l’ora di viaggiare in Mitteleuropa col pensiero attraverso i tuoi ricordi viaggio. Io quest’anno mi avvicino alle vacanze con un terribile mix di ansia, stanchezza e scoramento, e non sono le ferie né l’umore che avrei scelto. Però faccio tesoro della tua chiosa: fosse mai che le belle sorprese sian proprio dietro l’angolo;-)
Te lo auguro davvero, per come ero partita io ti giuro non sembrava assolutamente raggiungibile questo risultato, oltretutto in soli 10 giorni compreso il viaggio. Ansia, stanchezza, scoramento, gastrite, pressione bassa, un cocktail orribile! Se ce l’ho fatta io, è alla tua portata di mano di sicuro.
Liberare un testo dai vincoli è emozionante, ti dà la possibilità di essere di nuovo al timone. Quanto al caldo, per fortuna ogni tanto c’è qualche pioggia dalle mie parti, e la notte si sta bene, ma di giorno sembra d’essere in padella. Molte piante si sono nanificate. 😦
Dalle tue parti, ma non dalle mie 😉 la vegetazione manifesta varie forme di sofferenza, povera pure lei.
Tornare al timone, giusto, soprattutto dopo 10 anni – volati peraltro – è inebriante sul serio, anche perché delle altre pubblicazioni rinnovo volentieri il contratto alla scadenza, ma questa diamine, non vedevo l’ora. Solo che poi non ero certa di aver realmente voglia di rimetterci mano, invece sì. Sulle effettive possibilità di una ripubblicazione vedremo, intanto scrivo.
L’Austria è meravigliosa, feci un giro organizzato con mia madre tantissimi anni fa, Salisburgo e Vienna. Fu indimenticabile anche perché era dicembre e ci imbattemmo anche in una tempesta di neve sulla strada per Salisburgo! Ricordo che faceva freddissimo, ma Salisburgo era uno spettacolo, e con la montagna innevata a pochi passi, sembrava di toccarlo… sembra incredibile pensare al cambiamento climatico avvenuto in pochi decenni: anche là si sarà ridotto parecchio.
Ottimo per la scadenza dei diritti del romanzo e per riprenderlo in mano. Ultimamente ho fatto uscire la ne de La Terra del Tramonto con la nuova copertina, è stato piacevole rileggerlo, ero ancora molto contenta del risultato. Inoltre ho rescisso il contratto con la “casa editrice” Silele edizioni per “Le Strade dei Pellegrini” (il volume 2) e ora sto lavorando a delle integrazioni minime per ripubblicarlo con una nuova copertina in modo da differenziarlo bene. Sono libera!!
Essere liberi è il succo, purtroppo contratti e relazioni che non ci hanno soddisfatte capitano, ma per fortuna prima o poi scadono.
Ah, credo che Salisburgo sotto Natale sia una meraviglia, anche mia sorella c’è stata in dicembre e l’ha adorata. In estate però è splendido mangiare fuori nel centro storico che è un gradevolissimo insieme di locali tipici.