No buy year, ce l’ho fatta!

Alla fine ho deciso di non chiudere il No buy year il 31 dicembre, ma di farlo durare proprio 365 giorni, quindi avendolo iniziato il 23 febbraio 2022, come vi ho raccontato in questo post, si conclude oggi.

Ieri mi è arrivata una borsa che sognavo da un po’ e questi pochi giorni di discrepanza sono unicamente dovuti al fatto che la proprietaria Carlottina mi aveva gentilmente avvisata di aver rimesso in produzione proprio quella che mi ero persa (aspettando appunto la fine del No buy year) andata sold out con i saldi. Mi pareva brutto dirle che avrei atteso ancora, mancando così poco, dopo che lei oltretutto aveva sempre risposto con grande gentilezza ai miei mille dubbi sull’acquisto on line.

Insomma, per un intero anno non ho comprato scarpe, borse e abbigliamento. Niente. Qualcosa di intimo, non era incluso nel programma, comunque indispensabile, un cappello di lana e pelo da Hallstatt, che considero un souvenir (i negozi ne erano pieni), ho rimpiazzato la mutandina di un costume, poiché bucata e sarei rimasta sguarnita col reggiseno nuovo, comunque trovata a 5 euro da Calzedonia. Ho ricevuto in regalo un cappottino vintage, o meglio, dei soldi per il mio compleanno, coi quali, aspettando i saldi, un paio di settimane fa ho comprato questo cappottino verde che sta facendo furore. Un regalo dunque, a cui non ho aggiunto neppure un euro.

In molti momenti è stata dura, soprattutto durante le svendite ho visto diverse cose che avrei comprato volentieri, dura ma non durissima, mi sono concessa meno giri per i negozi, ovvio, ma non li ho eliminati, hanno rappresentato una sorta di prova di resistenza, ma anche una semplice visione circa le novità di moda. Ho soprattutto imparato ad abbinare diversamente quanto ho nell’armadio, ad approcciarmi allo shopping in maniera più consapevole, per quanto non sono mai stata un’amante né delle firme né tanto meno del fast fashion.

L’obiettivo primario non è mai stato quello di risparmiare, non ho neppure mai speso capitali in vestiti, va detto che davvero ho sempre comprato tantissimo con i saldi, e che l’acquisto impulsivo di capi che poi boh stanno lì senza essere usati è sempre stato molto raro, qualche sbaglio ci sta, valutazioni errata ne ho fatte, ma appunto sporadico e poi le cose me le faccio durare moltissime stagioni. Tuttavia non comprando e monitorando con cura le mie uscite mensili è stato interessante scoprire dove sarebbero finiti quei soldi, su cosa li avrei dirottati. Accantonati o spesi altrove?

Ho fatto regali un po’ più costosi all’Orso, mi sono concessa qualche aperitivo e colazione in più al bar, e soprattutto fatto una grossa spesa con il trattamento di epilazione definitiva col laser in un centro estetico, cosa di cui sono stra felice e avrei dovuto fare prima. La cifra verrà ammortizzata, non dovendo più fare la ceretta, ma al momento a occhio si è presa all’incirca il gruzzolo del No buy year.

In definitiva è stata una sfida importante e anche bella, soprattutto costruttiva, di cui vado molto fiera, che non verrà abbandonata nella sua essenza.

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6 pensieri su “No buy year, ce l’ho fatta!

    • Grazie. Le carlottine sono meravigliose e il servizio di ordine consegna perfetto, io l’ho presa nera a piccoli fiorellini bianchi perché volevo qualcosa di passepartout ma ha anche colori e fantasie pazzesche.

  1. Sei stata davvero brava Sandra, resistere un anno intero non è da tutti, quindi complimenti.
    Anch’io non compro – quasi- più nulla, mi sono resa conto che ci sono cose di cui non ho realmente bisogno ma se poi le compro mi occupano spazio vitale, per questo preferisco non comprare nulla salvo si tratti di qualcosa che mi serve davvero (tipo la biancheria se è da rinnovare, come mutande calzini e pigiami…).
    Non è semplice, a volte si cade in tentazione, però se è qualcosa che desideriamo e ci fa star bene si può fare.

    • Certo che si può fare, Giulia, non deve essere una punizione eterna per qualcosa che manco abbiamo commesso, del resto nel tuo commento al post di un anno fa già mi avevi raccontato che il tuo modo di fare acquisti è ragionato ed etico. Grazie, oggi mi sono pure presa un vestitino adocchiato prima, fortuna che era rimasta la mia taglia da 127 a 50 euro! Io felicissima!

  2. Bravissima!! Era una challenge, al di là delle motivazioni varie e diverse, e l’hai portata a termine. Perché lo shopping è anche una terapia, ma a volte rischia di essere un acquisto compulsivo che ci lascia insoddisfatti. Io sto cercando di fare ordine: sto cercando di lasciar andare degli acquisti sbagliati (facile per gli acquisti online, dove il reso costa troppo – e adesso infatti non acquisto più in quei canali), ma mi da fastidio comunque perché avendoli pagati mi ostino a volerli tenere per il futuro, ma se non mi stanno/non mi piacciono, non ha senso, occupano spazio vitale per altro. Ma ci vuole tempo, e quindi lo faccio quando riesco, un po’ alla volta. Trovo una cosa nell’armadio: mi va bene? Ni. Da quando non la metto? Anni/mai messa. Ti piace? Ni. Ok, va nel sacco per la Caritas. Ci sono cassetti che non tocco da quindici anni, nel frattempo ho cambiato forme e soprattutto gusti. 🙂

    • Sto tentando anche di vendere alcuni capi su vari canali, qualcosa ho ottenuto, ma ci vuole un sacco di tempo e non sempre ci si riesce. Sarebbe bello poter fare i banchetti fuori da casa come nei paesi anglosassoni, o organizzare scambi tra amiche, perché tra gusti e cambi di taglia si accumula. Credo che tutti abbiamo voglia di minimalismo e cose nuove. Grazie Barbara, era una Challenge e da te ho imparato Never give up.

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