Appena ho saputo che a marzo sarebbe tornato il Bookpride è iniziato il tormentone “vado non vado, e se vado, quando vado”; ci stavo ancora meditando su quando Clara Nubile mi ha fatto un vocale, ascoltato in una pausa dal tediufficio, dicendomi che sarebbe venuta per un incontro sulla traduzione, ovvero The empire writes back e non ho più avuto alcun dubbio. Letta poi la locandina dell’evento ho scoperto di conoscere un’altra delle tre relatrici, cioè Silvia Castoldi che ora vive in Trentino, ma è originaria di Milano e abbiamo frequentato un corso di scrittura insieme, per poi ritrovarci qualche anno dopo in finale a Giallo milanese, concorso con le sfide in presenza. Avrei rivisto volentieri anche lei.
Il weekend del Bookpride è cominciato con un aperitivo che ho organizzato qui a casa per il gruppone delle mie amiche del mio anno di nascita del mio vecchio quartiere. Sono venuto solo in cinque, un numero sufficiente per mandarmi in sbattimento coi preparativi; una a cui tengo particolarmente mi aveva detto di no, per poi farmi una super sorpresa e presentarsi alla porta. Serata riuscita, va detto.
Stiamo parlando di baldanzose cinquantenni provenienti dalla stessa scuola elementare, una vita fa. Ma quante vite viviamo? Io e Clara ci siamo conosciute in una latitudine lontana delle nostre mille vite, una landa del non più che abbiamo attraversato abbracciate, per poi perderci, e non vederci per undici anni. Un fiume nel mezzo, una roba che non riesco neppure e spiegarla. Tipo che undici anni fa questo blog non esisteva, non portavo gli occhiali, non avevamo ospitato Natallia, i nostri papà erano ancora vivi. Quindi gli anni di frequentazione erano stati giusto un paio, eppure l’abbiamo sempre saputo, anche nei momenti in cui la nostra vita insieme era solo silenzio e distanza: ci saremmo rincontrate tra i libri perché in realtà non ci eravamo mai lasciate. La luce tra noi era sempre rimasta accesa, anche nelle stanze vuote delle nostre esistenze da rincollare.
Ed è stato proprio così con la riunione fisica tra i volumi. Io ero emozionatissima.
Il Bookpride in sé è stato una piccola Torino ordinata, in una nuova sede dopo averne cambiate diverse. Si è girato bene senza troppe sorprese tra gli stand, perché avevo già in mente cosa comprare e non mi sono lasciata attirare da altro. Abbiamo intercettato Vippini che si credevano Vipponi, ed editori amici. In genere comunque la proposta mi è parsa di elevata qualità, varia e interessante.
Individuata la Sala dell’evento di Clara, fortuna ha voluto che ci fosse fuori un tavolo con due sedie libere e ci siamo piazzati lì ad aspettarla dopo aver concluso i giri. Mi è arrivata alle spalle, undici anni polverizzati in un abbraccio, mille vite riassunte in poche frasi, le foto e poi l’incontro, dove davanti a me era seduta una terza traduttrice che conosco, Sara Crimi tra le ingaggiate per tradurre Spare. Pazzesco. Mi ha fatto piacere ritrovarla.
Il convegno è stato spettacolare. Io non sono nessuno, si sa, ma le parole sono incastrate tra le mie ciglia, quando leggo esamino ogni scelta lessicale e me ne innamoro se particolarmente riuscita. Confronto le edizioni diverse per scoprire le differenze nella traduzione, e ho apprezzato tutto, un’ora volata in un soffio di vento eppure tanto densa.
Clara, che si è fatta Brindisi Milano Brindisi in un giorno, ha lasciato la fiera poco dopo di noi, e ci siamo casualmente rincontrate al binario della metropolitana, i casi della vita, di una delle tante vite, quella di adesso con l’epicondilite al braccio e i fiori di marzo, ha voluto che perdessimo il convoglio precedente (e io a recriminare “che scema sono stata dovevo correre” invece no, che se l’avessimo preso non avremmo goduto della presenza di Clara ancora per una ventina di minuti).
La giornata si è per noi conclusa sui Navigli con un pranzo tardivo alla gyreria greca. E’ stato tutto speciale sul serio, ma rivedere Clara mi ha raccontato che la vita a volte cerca di fare ammenda e in mezzo all’uragano ti offre splendidi compagni di navigazione.
Bello!!! Evviva davvero un weekend felice, direi, pieno di persone splendide!
Come weekend non possiamo proprio lamentarci, abbiamo tanti amici affezionati ma io e l’Orso stiamo bene anche noi due coi nostri hobby, insomma sono sempre felici, ma questo ha raggiunto vette notevoli e inaspettate.
Clara e te. Tante vite fa, un affetto che non tramonta mai. 😘
Vero, e tu lo sai bene, una sorta di ever green! Sei una delle poche di quel tempo che non ho incontrato, ma mai dire mai.
Giusto, mai dire mai.
Oh, Sandra (❤️).
Oh, Clara, cuori a profusione.
Certe amicizie sono radicate nel cuore e nei sensi, sono poche e rare, questo le rende speciali. Quando ci si rivede, per un caso fortuito che chiamiamo destino, che fa giri strani per farci incontrare, il tempo non conta, torniamo le ragazzine di una volta, o meglio, la ragazzina che è in noi assopita, esce e rivive.
Per fortuna la mia ragazzina interiore si risveglia piuttosto regolarmente, l’ho allenata bene. Vero, certe amicizie sono eterne, nonostante tutto, anche se a mente fredda è difficile dire quali realmente lo saranno, certe fregature sono capitate a tutti.
Ci sono amicizie che restano sempre vive anche con la lontananza, basta rivedersi un attimo e il tempo passato sembra scomparire.
Sì, questa esperienza di amicizie solo apparentemente lontane l’abbiamo fatta tutti, per fortuna!
Arrivo ora, ho intravisto pezzi di Bookpride in giro per i social, con molta invidia (che io ero nel turbine dell’ultima tragica settimana fantozziana del vecchio lavoro).
Sempre bello incontrarsi tra i libri, ma in generale è sempre bello incontrarsi per qualcosa che ci unisce. Penso a ieri, che ero sul tetto del Duomo della tua Milano (ma tu sai già che torno) con le mie peaker. E come dici tu, basta un abbraccio, anche se non ci vedevamo da un anno e ancora non c’eravamo viste.
Una frase di questo post su tutte:
“le parole sono incastrate tra le mie ciglia”
E’ bellissima, poetica. Da farci una card. 😉
Grazie, è un po’ che non uso Canva tra l’altro.
Tu sei campionessa mondiale di amicizie a distanza che coltivi come le magnolie, spero abbiate visto quella a lato del Duomo che è pure lei molto famosa, so che è fiorita.
Milano ti aspetta sempre con immenso piacere e io con lei.