Ogni anno dico le stesse cose: preferisco luglio ad agosto e ad agosto è inutile pubblicare nel blog che tanto non mi legge nessuno. Lo confermo anche adesso, però il blog serve anche a me, rileggendolo a distanza di tempo trovo sempre spunti interessanti e in parte dimenticati; agosto 2022 poi è davvero diverso dai precedenti. L’estate cittadina sarà più lunga del solito, meno ferie in luglio, 10 giorni anziché 15/16, significa anche un weekend in più a Milano, e i fine settimana milanesi nel caldo si susseguono perché, per vari motivi, andremo in Valle solo per Ferragosto. Partiremo il 12, Emanuele passerà a prendermi in ufficio quando finisco, alle 17.30 (l’azienda dove lavora lui è chiusa ma si è saputo solo di recente) e torneremo il 16 in giornata. Poi l’idea è quella di andare da qualche parte al mare dal 29 agosto al 4 settembre, ma ci sono un po’ di cose in via di definizione per cui non abbiamo ancora prenotato.
L’estate in realtà ha assunto una dimensione dilatata e lunghissima, essendo iniziata a metà maggio col torrido weekend a Venezia, e siamo ancora qui a invocare refrigerio. I pochi temporali, alcuni, va detto davvero intensi, non hanno rinfrescato poi tanto, almeno qui nella pianura padana desertificata. In qualche modo me la sto cavando. Coi costi dell’energia non trovo locali e mezzi pubblici eccessivamente freddi con quell’aria condizionata modello aeroporto che odio; pratica assai nociva per la salute oltre che irritante perché ti tocca sempre avere un golf in borsa e nelle borsette piccole non ci sta, e che diamine, mi potrò vestire carina se esco solo per un giretto o un aperitivo senza portarmi zavorre?
Sto molto, molto, bene. Sto proprio bene, ecco, anche se ormai siamo rientrati da più di tre settimane e, come tutti, non ne posso più dal caldo. Alterniamo uscite nella placida movida milanese (Milano si sta svuotando) a Netflix e gelato sul divano. Io sto leggendo tantissimo. A volte anche un libro al giorno quando non lavoro, come ora. Cerco il punto più fresco della casa, non abbiamo l’aria condizionata, e mi immergo in pagine spesso molto belle; esco anche un po’ da sola, amici e familiari sono tutti quasi tutti via, ma non tantissimo, appunto a causa delle temperature elevate.
Sto scrivendo con gioia e slancio, sono molto contenta di quello che sto mettendo insieme, come testi e come esperienze di scambio con altri autori. Sono in trattativa per due pubblicazioni; tra l’inizio e la fine di settembre, dovrebbero sciogliersi le riserve per entrambe, speriamo con un buon contratto. Si tratta di editori coi quali non ho mai pubblicato, che mi hanno telefonato sorprendendomi non poco, anche perché siamo tutti piuttosto circospetti quando il numero è sconosciuto e temiamo sia l’ennesima rottura di scatole con vendita di cripto valute, contratti del gas o altro.
Così adesso, sono le 10.30 di un giovedì mattina, in cui sto approfittando dello studio in ombra, la tazza di caffè sporca ancora sulla scrivania, io che tentenno sul da farsi, mentre nel primo pomeriggio avrò l’ultima seduta di psicoterapia prima dello stacco vacanziero dello studio. E da questa postazione per oggi è tutto.