Il cielo sopra Auschwitz

Per la giornata della memoria sono solita consigliare una lettura. Per celebrare il ’70 anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, data poi scelta per celebrare il giorno della memoria appunto, suggerisco una visita ad Auschwitz.

Potrete, come ho fatto io, unirla a una piccola vacanza a Cracovia, città bomboniera di rara bellezza che vi incanterà. Partite in taxi la mattina sul presto, in modo da essere ad Auschwitz prima dell’arrivo dei pullman con i gruppi. I taxisti sono perfettamente organizzati in tal senso, vi affideranno a una guida esperta e vi aspetteranno tutto il tempo necessario. Noi abbiamo scelto il giro lungo, quello approfondito e, a seguire il taxi ci ha accompagnati anche a Birkenau, che dista circa cinque chilometri. Non posso dire che la visita sia facile, di cinque che eravamo a Cracovia solo due (io e mio cognato) ce la siamo sentita di affrontarla, non posso neppure dire che abbia cambiato la mia vita, ma la mia percezione dell’orrore, la mia consapevolezza del Male maiuscolo, quello sì. Trovo che per un ragazzo, la sconsiglio però prima dei dodici anni, possa essere davvero formativa, soprattutto di questi tempi. Non possono lasciare indifferenti le teche con i capelli, gli occhiali rotti, la cella di Padre Massimiliano Kolbe e, certo, i forni. La nostra guida, preparatissima e davvero indispensabile per una visita completa, ci ha fornito ogni dettaglio e portato negli abissi di ciò che l’uomo può fare, di ciò che l’uomo può dover sopportare.

Abbiamo percorso i binari e visto le baracche, camminato sotto la celebre insegna, con una temperatura di circa due gradi a inizio novembre, nonostante i piumini sotto un cielo grigio era molto freddo. Non credo che si possa davvero del tutto immaginare cosa fosse la vita nel campo.

Campo ideato fin da subito non come campo di concentramento, come altri, bensì di sterminio: chi entrava era destinato a uscire solo attraverso il camino.

A Cracovia una sera abbiamo cenato nel quartiere ebraico, il Kasimierz, nel ristorante preferito da Spielberg quando stava girando “Schindler’s List”, uno dei film che si possono (ri)vedere questa sera, o proporre a scuola. Ma ce ne sono tanti.

Non dimentichiamo. Mai.

8 pensieri su “Il cielo sopra Auschwitz

  1. Ti dico solo che mia figlia questa mattina ha voluto andare a scuola con un carico extra di fazzoletti perchè “mamma, oggi è la giornata della memoria, impossibile non piangere”.
    Grazie per aver condiiviso le sensazioni di quel viaggio…

    • Grazie a te e un bacio ad Annina bella. Sentivo in radio che sempre meno gente ha voglia di celebrare la data. Il che è sbagliato, perchè gli ex internati saranno ahimè sempre meno, questione anagrafica tutto qui, e si perderà la memoria storica. Ed è grave, non tenerla in vita con iniziative di vario genere, anche minuscole, come la mia.

  2. Da prof ammetto che certo sempre di buttarla sul dibattito perché con film e filmati mi metto sempre a piangere. Uno dei miei nonni è stato internato (sia pure per un breve periodo) e alle superiori siamo andati in visita a un campo con un sopravvissuto.
    Con la Giornata della Memoria in quanto tale ho pertanto un rapporto controverso. Felicissima che ci sia, che sia l’occasione di ricordare, però non ho il necessario distacco per gestire la cosa a scuola. C’è sempre il cretino di turno che si mette a ridere nel momento sbagliato e lo sbrano come in un altro momento non farei mai…

    • Cara Antonella, il fratello più giovane di mio nonno è disperso in Russia e mia madre racconta sempre di quando lo vide partire, attaccato allo stipite della porta era passato a salutarli e il ragazzo piangeva. I ricordi della II guerra mondiale possono toccarci molto da vicino. Poi c’è chi minimizza, oggi io ho sentito gente scocciata dalle celebrazioni, come ogni anno del resto, e sì li sbranerei volentieri. Un bacione

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