Il cuore nelle e delle cose

La prima cosa da fare, cominciando a scrivere questo post durante la pausa pranzo in ufficio, è lasciare un segno di rispetto e gratitudine per Andrea Camilleri, che di sicuro ho sempre apprezzato come scrittore e come uomo dal pensiero arguto, libero, nelle cui parole mi sono rispecchiata anche in tempi recentissimi.

Ciao, Camilleri, puoi andare davvero fiero di come hai trascorso qui il tuo tempo, ora mandaci un po’ della tua saggezza da lassù, se puoi.

Lunedì, dopo aver fatto tutto ciò che era fattibile in casa per il post vacanze, comprese le commissioni fuori, ho avuto modo di scrivere ancora un po’ del Young Adult. Ero sottosopra per diverse cose, e non ero certa di poter trovare la concentrazione giusta, ma ce l’ho fatta. Ieri è stata una giornata lunga, sono rincasata dal lavoro alle 20, cena velocissima, io risento ancora un po’ del mal di stomaco mentre l’Orso vuole rientrare in riga dopo le mangiate al Conero, quindi me la cavo con cose molto spicce; ho stirato ciò che valutavo fosse urgente, e poi ho riacceso il pc. In realtà ero stanca, in ufficio ho messo il turbo e rimettermi davanti allo schermo, seppur per fare qualcosa di completamente diverso, non era così allettante ma sentivo un’urgenza scrittoria che non dovrebbe mai mancare se si decide di fare lo scrittore. Mi ero resa conto che la mia storia YA c’è, c’è davvero, è come un nocciolo di pesca gettato nel terreno dove sta già crescendo una pianta promettente, alla fine guarderò all’albero e ai suoi frutti come la cosa importante ma in realtà so che ciò che più importa è quel nocciolo originale, perché rappresenta il cuore della narrazione; però temevo di averle dato un taglio un po’ troppo concitato, che poi sarebbe pure il  mio stile, ma non volevo aver esagerato. Mi premeva verificarlo e soprattutto rimediare fin da subito, rileggendo già quanto scritto fino a quel momento, nonostante fossi cotta e nonostante non è mia consuetudine rileggere già senza aver finito la prima stesura.

Ho riletto tutto con calma, rimpolpando per dare al romanzo un respiro più ampio, per avere la traccia giusta su cui continuare, ed è andata bene,  molto bene. Ora siamo a 70 mila battute. Molto bene, a parte che sono rimasta lì ingobbita fino alle  23.30 circa, con l’idea di lavarmi i capelli stamattina, visto che ieri sera era stato impossibile farlo, quando sono andata a dormire ero in frantumi.

Mi sono alzata un quarto d’ora prima del solito, sapendo che avrei fatto straordinari anche oggi, mi occupo di adempimenti fiscali, la scadenza se ne frega del Conero, dei romanzi e di tutto quanto, se non si finisce nei termini c’è solo una parola: sanzione. Alle 8 ero al mio posto, coi capelli puliti e super voluminosi.

Ero e sono comunque contenta perché la scrittura mi sta restituendo ciò che l’editoria mi sta in qualche modo togliendo, e nel frattempo è successo anche qualcosa di bello, bellissimo, grazie a un perfetto lavoro di squadra e al fatto che ogni tanto mi ricordo di essere autentica, come ho sottolineato nei miei interventi a Book City. Ve lo racconta molto bene Silvia Algerino che ringrazio in questo articolo che vi chiedo di leggere fino in fondo.

Sono le 13.30: uno yogurt e qualche albicocca e si riparte con le pratiche. Mi scuso per la prosa frettolosa di questo post ma ci tenevo a dirvi un po’ di cose, soprattutto dirle a chi mi incita a scrivere e a non avvilirmi per le regole di un gioco nelle quali non posso certo identificarmi, ma che, ahimè, tocca accettare.

Un abbraccio.

16 pensieri su “Il cuore nelle e delle cose

  1. Camilleri ci mancherà tanto. Questa mancanza sarà un po’ compensata dallo scoprire che fine fa Montalbano.
    Ho sempre pensato che tu scrivi perché ne senti il bisogno e questo post è la conferma.

    • L’ultimo capitolo di Montalbano, conservato da tempo in cassaforte da Sellerio a quanto leggo, affinché venisse edito postumo, farà numeri stratosferici di vendita.
      In effetti, cara Speranza, spesso mi lascio andare a menate sulla fama, poi torna l’ancestrale bisogno di raccontare.

  2. Camilleri mi ha fatta molta compagnia, facendomi sorridere e divertire, ma soprattutto è stato la voce limpida di una coscienza civile.
    Nei momenti bui che stiamo vivendo ha portato luce e chiarezza ed ha fatto sentire meno solo chi, come me, si sente sopraffatto dal corso degli eventi e non si riconosce più nella morale corrente.
    Attendiamo l’ultimo atto di Montalbano, e ringraziamo Camilleri per quello che ha scritto e che ha testimoniato.
    Buon lavoro col nuovo romanzo: l’urgenza di scrivere è una benedizione.
    E complimenti per l’iniziativa a favore di chi ha subito il terremoto: bravissime!

    • Grazie, condivido in pieno quanto dici su Camilleri, e ti ringrazio per averlo espresso tanto bene. Senza l’urgenza di scrivere diventa tecnicismo che va pure bene ma è meno piacevole. Appartengo felicemente alla Squadra di Buck dal suo esordio, ma ora sono doppiamente felice per aver indirizzato i proventi a un paesino dimenticato.

  3. Ho letto a lungo Camilleri e ho cercato di ritrovare le sue tracce nel mio viaggio in Sicilia. Un autore prima di tutto con qualcosa di importante da comunicare. Mancherà. Quanto a te, ammiro la tua tenacia nello scrivere. In questo momento vorrei fosse la mia

  4. Non ho mai letto Camilleri e nonostante a molti dispiace la sua dipartita , si può dire che ha ampiamente vissuto, in tutti i sensi, cosa assai rara.
    Pranzo con uno yogurt e albicocche, io non ce la posso fare.
    Scrivi, scrivi che ti passa.

  5. @ Elena, non so quanto durerà sta tenacia perché non ho tantissima energia a dire il vero, ste vacanze non mi hanno rigenerata come pensavo.
    @ Sempre Mamma, vero, 94 è un’età stratosferica a cui ovviamente pochi arrivano e poi con la sua incredibile lucidità, è stato fortunato. Io sì, ogni tanto faccio il pasto light. Vediamo se la scrittura fa l’effetto che desidero. Vi tengo informati.

  6. Nei tuoi post c’è sempre così tanto che mi capita spesso di arrivare in fondo, voler commentare e non ricordare più cosa volevo dire! Questa volta poi dopo aver letto il post tuo ho letto l’altro che hai linkato… e quindi mi limito a ringraziarti per quest’ultimo. Bellissima iniziativa, grazie per avercela fatta conoscere, parteciperò. Brave (i?)! Un abbraccio! PS: il fatto che nei tuoi post ci siano tante cose è una cosa bella eh!

    • Oh, Grazie. Quando scrivo questi post macedonia, mi pare che non abbiano un gran senso ma ho l’urgenza di dirvi delle cose e quindi lo faccio, felice che tu apprezzi. Castel S. Angelo sul Nera tra l’altro non è lontanissimo da Sirolo e quando ho iniziato a occuparmi di questo progetto avevo una mezza idea di andarci durante le vacanze, ma poi chiaramente mi sono impigrita in spiaggia e dopo la tromba d’aria ero un po’ preoccupata a percorrere strade boschive perché gli alberi caduti erano davvero tantissimi anche se hanno messo tutto in sicurezza molto velocemente.

  7. Ciao cara. Sì, un tuoi post macedonia sono molto piacevoli, come del resto la macedonia 🙂
    Su Camilleri: mi piaceva molto come persona, ascoltarlo parlare. Mi ricordava tantissimo mio nonno paterno, anche lui siciliano e anche lui morto quando ancora era in piena attività a 87 anni. Invece non ho mai letto niente di suo, per un motivo che può sembrare un po’ sciocco: una volta non sopportavo il formato della Sellerio, mi dava fastidio tenere in mano la copertina un po’ ruvida. Che poi è solo stata una fissazione perché adesso non mi fa più quell’effetto. Comunque recupererò. 😉
    Grazie per la citazione e per il tuo continuo sostegno a Beit. Siamo un bel gruppetto. :*

    • Grazie a te, sì, siamo una squadra fortissimi! 😀 E tu hai fatto sempre davvero tantissimo. In questo momento Mattarella è ad Amatrice, dove dichiara che la ricostruzione deve andare avanti, io vedo che tanto è demandato a iniziative come la nostra che stanno diventando fondamentali. Un abbraccione

  8. Ho amato molto i primo Montalbano, poi me ne sono un po’ disinnamorata, ma la voce di Camilleri, quella l’avrei ascoltata sempre. Mi mancherà, anche se, ecco, ci farei la firma per andarmene a 94 anni. Ora internet mi annuncia che se n’è andato anche Luciano De Crescenzo, che anche lui ha accompagnato un periodo della mia vita…
    Tocca darci da fare, per riempire questi vuoti, anche solo per noi stessi, con l’orgoglio di aver scritto ciò che sentivamo di dover scrivere.

    • Oh, non sapevo di De Crescenzo, caspita mi spiace davvero.
      Dici qualcosa di molto condivisibile e vero, quello che sento di fare, nella mia cerchia che non è neppure un granello nell’immensa spiaggia dei grandi, rimane importante anzi fondamentale al di là di tutto, oggi più che mai. Buona scrittura.

  9. Arrivo in ritardo ma arrivo e purtroppo ai saluti per il lungo viaggio si aggiunge anche De Crescenzo che amavo da ben prima di conoscere Camilleri che comunque stimavo altrettanto. Mi rende invece felice la ritrovata sintonia con la scrittura che di certo significherà nuove pubblicazioni che ci allieteranno. Perché ricordalo, scrivi per noi che ti abbiamo scelta, quindi non smettere mai.

  10. La vita di Camilleri insegna, purtroppo, anche un’altra cosa: che il successo può arrivare in tarda età, dai 70 anni in poi, dopo una luuuuuuunghissima gavetta dove la scrittura è collaterale.
    Avremo la forza noi di aspettare i 70 anni?! 😦
    Nel periodo io sto soccombendo alla stanchezza, purtroppo. Non tanto fisica, ma mentale, di alcune situazioni professionali che non riesco più a comprendere. Ho dovuto saltare anche il camp NaNoWriMo, che mi sarebbe tanto piaciuto portare avanti. Nonché altri progetti, per cui non trovo la tranquillità per pianificarli a dovere. Boccheggio e attendo le mie agognate ferie. Speriamo in un settembre di buoni e sani propositi.

  11. @ Nadia, grazie per le tue parole sul fatto di avermi scelta e di non smettere, non solo mi fanno tanto piacere ma ne ho davvero bisogno e ti sono grata.
    @ Barbara, 10 anni di gavetta mi hanno già sfiancata e che settembre ci riscatti e tu possa tornare a scrivere. Un abbraccione anche a te.

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