La mia ripresa (a scrappare)

Pare che la cosa più gettonata oggi sia stata il caffé al bar, e pure il parrucchiere. Io non ho fatto nulla, sono stata in casa, nonostante la splendida giornata, nella mia adorata Milano sorvegliata speciale, dove i momenti di aggregazione selvaggia non sono mancati tra scuse balbettate di chi evidentemente non ha capito. Il lunedì, paradossalmente anche ora che non è il primo giorno di lavoro, rimane il giorno peggiore. Perché non c’è l’Orso, perché non vado mai a fare la spesa di lunedì – lo considero un giorno più affollato di altri – perché non lo so. Perlomeno lunedì scorso è stato brutto e non volevo si ripetesse, non è giusto farsi travolgere dai pensieri negativi. Ho accolto quindi con piacere il suggerimento di Barbara di fare un po’ di scrap. Un mio vecchio hobby di cui conservo ricordi davvero luminosi, per cui ho ancora un botto di strumenti, attrezzature e materiale di consumo. Chiaramente poca colla e piuttosto secca, quindi mi sono arrangiata. Ero molto giù di mano, però volevo proprio produrre qualcosa. Dapprima ho pensato al Natale, perché Natale è il periodo d’oro per card e cosucce varie, solo che io arrivo sempre di rincorsa perché ho un sacco di compleanni e poi mi piace uscire per negozi, e quest’anno non ho fatto nulla di nulla. Però, Dio mio, Natale al 18 maggio, insomma non ero molto ispirata. Ho tirato fuori dei cartoncini, i timbri e sono andata un po’ di istinto. Ho sempre avuto moltissima fantasia, ma sono poco precisa, ci sono fantastilioni di persone molto più brave di me, anche se in passato qualcosa di davvero bello sono riuscita a crearlo. Alla fine ho fatto tre bigliettini che non vi mostro, carini, e tre piccole tag con questi cerchi già tagliati con la fustella bucone. L’idea è di abbinarli a dei cioccolatini, o un sacchettino di tarallini per le mie colleghe/amiche della pausa caffé in ufficio. Mi sono chiesta “ma da quanto tempo non ci facciamo la pausa alla macchinetta insieme?” Ci ho ragionato un po’ su, e mi sono confrontata nella nostra chat di whatsapp: 13 marzo! Tantissimo. Siamo amiche e ci frequentiamo anche al di fuori dell’azienda, però ora chiaramente è impossibile, oltretutto abitiamo davvero lontanissime.

Sui bigliettini ho timbrato ed embossato la parola “Grazie” perché a distanza ci stiamo comunque facendo tanta compagnia e io di questo sono grata. Qualitativamente sono dei lavori tremendi, tutti storti, però l’idea è appunto quella di ringraziarle con qualcosa riconducibile all’area ristoro, uno snack dolce o salato, i pocket coffè per via del caffè, vedrò.P_20200518_160742_1P_20200518_160812_1Scrappare mi è servito per passare il tempo senza perderlo su Instagram dove, da una parte mi pare di aver fatto passi da gigante visto che fino a 10 giorni fa manco c’ero, dall’altra sono indietro anni luce. Quando qualcuno mi spiega come fare qualcosa, la mia prima reazione di solito è “non ho capito” e non per partito preso, bensì perché faccio esattamente quello che mi viene detto e no, non funziona. Questo perché chi mi aiuta (e lo ringrazio sia chiaro) sottointende sempre qualcosa che per lui/lei è talmente logico che non lo dice, e io sono al palo.

Comunque Instagram e il blog saranno sempre due entità distinte, per dire non è che ora mi metto a pubblicare ste due foto anche su IG. So che molti il mio blog non lo visitano più ma mi seguono su Instagram, si tratta di scelte, parto sempre dal presupposto che se qualcuno non viene più qui, la “colpa” è mia che non sono stata in grado di intrattenerlo con gli argomenti e mi spiace. D’altro canto l’immediatezza di un social come IG è molto più adatta a questa epoca, ma per chi, come me, lavora con le parole, è difficile rinchiuderle nelle stories, o attirare visitatori con le foto seppure molto belle (quelle dell’Orso, non le mie) che cerco di abbinare, quando il messaggio di fondo sono i libri. E comunque dei libri degli altri parlo qui, ci sono già fin troppi bookinfluencer e ambire a diventare una di loro adesso sarebbe assurdo. Su IG spero di riuscire a promuovermi come autrice, tutto qua e a tal proposito adesso vado a studiarmelo un po’.

12 pensieri su “La mia ripresa (a scrappare)

  1. A me sembrano davvero belle quelle palline, attaccate ai taralli faranno la sua buona figura. I blog sono stati abbandonati a favore di IG e mi dispiace, io amo i blog, sono alla vecchia maniera.

    • Grazie davvero, io sono contenta di aver tirato fuori il materiale scrap e essermi data da fare per un’ora e mezza circa. Instagram poi per certi versi è davvero macchinoso, anche perché molte cose si possono fare solo dal cell. e la mia manualità non è certo la stessa. Ma io e te siamo sempre allineate.

  2. Sono contenta che tu mi abbia ascoltato e da qui il risultato mi sembra meraviglioso! Secondo me più sono imperfette e asimmetriche, più sono vere, fatte con amore, reali, non quelle cose già pronte che acquisti in cartoleria. Hai ragione che pensare a Natale è impossibile adesso, però si potrebbe inventare anche uno scambio di regali del “riabbraccio”? Per quando torneremo a incontrarci, forse riabbracciarci sarà presto, ma potremmo comunque festeggiare con un presente, anche per aiutare l’economia locale. Tu dici alla macchinetta del caffè, io dico con chiunque potremo rivedere. Anticipare il Natale, ma con i colori dell’estate. 😉

    • Sì, infatti, tipo dei prodottini Occitane, una cremina mani cose così. Grazie doppio, per il suggerimento e per i complimenti. E poi è bellissimo dire “Grazie per la compagnia virtuale”, perché caspita è stata importante e per niente scontata, anzi tutt’altro.

  3. Io non amo IG e credo si veda, sto molto su FB dove ci sono gruppi per autori e per chi intorno al mondo dell’editoria si muove anche se pure lì… anni fa era un buon social ora è un bordello in senso letterale. In questo periodo sto provando a spostare il mio sito/blog da Google a WordPress, motivo per cui ho questo account bruttino senza neppure una fotina perchè, diciamolo, il primo amore non si scorda mai e io posso avere pagine Facebook, l’account su ogni social, ma per me il blog resta quel luogo magico che ho conosciuto ormai quasi venti anni fa.

    • FB è nato con nobili intenti, non mi ci sono messa subito e poi notando il peggioramento, esponenziale negli ultimi anni, ho lasciato perdere. Il blog è una splendida casetta virtuale, non devi iscriverti, legggi e se vuoi commenti, fighissimo, una porta aperta sul mondo, a cui occorre dedicare quel tempo che i frettolosi non vogliono trovare. Nonostante tutti i nonostante ci sto da 10 anni (ho aperto il primo a settembre 2010 su blogspot chiuso per pochi mesi, qualche anno dopo, e riaperto questo) e continuo a starci bene.

  4. Non ho colleghi da incontrare alla macchinetta del caffè, pensavo di non avere neanche più un lavoro, visto che è tutto fermo. Invece si sono fatti vivi alcuni clienti, ci sono situazioni nuove da gestire, atti da redigere, insomma, anch’io torno in pista, sia pure – per ora – soltanto dalla mia scrivania. Mi spaventa un po’ il mondo là fuori, ma occorre vincersi, e uscire.
    Bella l’idea delle palline , mi piace molto anche il colore, brava! E’ sempre bello fare qualcosa di diverso e anche il tuo debutto su Instagram lo conferma. Buona nuova fase a tutti, speriamo ci porti fortuna!

    • Conoscendo il lavoro che fai, cara Brunilde, trovo difficile che tu possa rimanere senza. IL mondo là fuori spaventa tanto pure me, anche se in maniera contraddittoria lo bramo anche, perché alla fine inizio a essere un po’ satura. Ieri però ho appreso della morte di un coetaneo per covid, era asmatico ma rimane una tragedia e sono abbastanza sotto sopra, Milano continua a essere nella tempesta e non so se gli ombrelli che usiamo riparano davvero.

    • Se ben ricordo a te ne ho fatto uno con un timbrone galattico con una ragazza con la valigia che non uso mai, ecco, al prossimo pomeriggio vuoto lo tiro fuori! Grazie che me l’hai fatto venire in mente.

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