Le mie 4 parole per il 2017

Inizialmente volevo proporre LA parola chiave per questo anno, poi vedendo in rete girare un canovaccio più ampio su cui muoversi ho deciso di optare anch’io per tre parole, ma ero davvero indecisa tra due, e alla fine mi sono detta “perché dovrei eliminarne una?” 😀  Ne ho scelte quindi 4, tutte comunque adattabili a ogni aspetto della mia vita: privata, lavorativa, di scrittura e addirittura per il blog.

Quella a cui avevo pensato subito rimane la prima, senza dubbi né indugi ed è:

Leggerezza: difficilmente verrò chiamata a salvare vite umane o destini del mondo. In casa non ho bottoni in grado, se schiacciati, di scatenare guerre o tempeste, e soprattutto quando mi sono trovata nel momento di dover affrontare problemi grossi e seri l’ho sempre fatto con la testa sulle spalle e l’abnegazione necessaria, anche per situazioni che, ipotizzate prima quando magari qualcuno me ne aveva parlato, mi erano sembrate troppo per me. Spesso faccende che mi hanno angosciata si sono rivelate alla luce di poi delle mezze scemenze, morale, m’impegnerò per vivere ogni giorno con più leggerezza. Essere pesanti e preoccupati non allontana i guai, tutt’altro, fa vivere con cupezza giorni magari normalmente lieti e sfianca prima che lo tzunami arrivi, se poi arriva. Una risata in più è sempre gradita  e vedrò di farla capitare.

Fermezza: ci sono cose su cui non transigo, inutile fare giri di parole, magari per non contraddire gli altri, dire le cose come stanno con sincerità e bei modi è sempre una via perseguibile. Come oggi in ufficio (sì, sono andata al lavoro sebbene non fosse un giorno lavorativo, poi vi dirò) quando ho dichiarato: a me non importa chi lavora e chi no, io guardo soltanto ciò che faccio io!” Di solito quando non si fanno lunghi discorsi, ma si rimane appunto fermi, è anche più difficile venire attaccati. Non intendo accettare questo e pure quello, non mille cose, due o tre, lo dico con un punto fermo, non con i puntini di sospensione.

Indulgenza: siamo tutti peccatori, ahahha soggetti al fallimento, a inciampi. Ho visto rapporti che potevano essere salvati e molto migliori se solo si fosse stati più indulgenti. Io della gente prendo il pacchetto all inclusive, se una persona mi piace, la frequento, chiunque sia, devo essere indulgente coi difetti, perché nessuno ne è privo, perché così gli altri lo saranno con me, perché è bello e pure giusto. Come in vacanza, adoro Sirolo ma al mare tocca andarci in auto, be’ mi piace talmente tanto tutto il resto che mi adatto a prenderla.

Focalizzare: non sono in genere una perdi tempo, tuttavia talvolta mi capita di cazzeggiare tra blog che tutto sommato non m’interessano davvero, oppure m’imbambolo perdendo di vista il cuore delle cose. Ebbene, voglio focalizzarmi sui pochi blog che amo sul serio, quelli che appartengono a blogger che stimo e che passano di qui. Sulla scrittura inutile smarrire la strada cercando in internet quale percorso ha fatto il tale per diventare celebre, nulla è replicabile. Non è forse più produttivo mettere giù una scaletta per La montagna incartata? E con la gente? Chi desidero sia il mio cerchio di affetti sinceri? Perché devo farmi viva con chi mi ha delusa più di una volta, in virtù forse di un glorioso passato che non torna? Sono curiosa e ho molti interessi, ma le cose veramente importanti non sono poi tante, e su quelle devo incanalare le energie!

Sono ben decisa a farli diventare il mio mantra!

24 pensieri su “Le mie 4 parole per il 2017

  1. Buon Anno Sandra! bello il tuo mantra! condivido pienamente la tua scelta! Anche io vorrei sicuramente più leggerezza, più fermezza, più fuoco! Perchè fondamentalmente, riflettendoci su, sono le caratteristiche che vorrei avere ma che non mi appartengono…però se anche io come un mantra me le ripeto magari… (ecco puntini di sospensione! appunto!!) leggerezza, fermezza, fuoco, leggerezza, fermezza, fuoco, leggerezza, fermezza, fuoco, leggerezza, fermezza, fuoco, leggerezza, fermezza, fuoco

  2. @ Melina, ecco vi presento una vittima sacrificale della mia influenza, con lei è saltata la cena del 23, @ Daniela, sbaglio se dico che ho citato Sirolo che ami anche tu? @ Barbara, su certe cose sono molto sagittario su altre meno, oggi sì. Attendo i tuoi.

  3. Fermezza… Indulgenza…
    “Una donna sa sempre cosa vuole e cosa non vuole. Il fatto che a volte coincidano è irrilevante.” (cit.)

    😛

  4. Pacchetto all inclusive anch’io, ne abbiamo parlato, ricordi?
    In realtà sono sempre stata così: mi piace scoprire nelle persone il lato positivo che di solito trovo sempre, anche se è ben nascosto. Se su dieci difetti riconosco un pregio tengo tutto. 🙂
    Fermezza è un’altra parola che mi piace.

  5. Condivido le tue parole, mi piace soprattutto la leggerezza spesso per me difficile da praticare non tanto per me ma per gli altri che mi circondano e che hanno la tendenza a rendere tutto troppo pesante (vorrei eliminarli dalla mia vita ma con alcuni ci lavoro e altri fanno parte della mia famiglia, l’indulgenza serve molto in questi casi…)

  6. Indulgenza mi piace un sacco, la preferisco alla più utilizzata tolleranza. Sai che cosa ho letto una volta da qualche parte? Una frase che diceva: ti voglio bene non “nonostante i tuoi difetti”, ma proprio per i tuoi difetti. Mi ha fatto riflettere molto. Pensa che bello riuscire ad amare le persone nella loro totalità senza cercare di cambiarle.
    E poi essere indulgenti anche verso se stessi forse vuol proprio dire utilizzare allo stesso tempo quella leggerezza e quella fermezza di cui parli tu. Per me non sono termini in contraddizione, anzi sono proprio il completamento l’uno dell’altro. 🙂

  7. @ Silvia, Marina, Giulia grazie. Completo un po’ il mio pensiero, allora sì con Marina – che mi ha chiamata per gli auguri, che bello! – si è parlato del pacchetto e mi è sembrato pertinente inserirlo qui, credo anche che fermezza e indulgenza non siano in contrapposizione: sono indulgente su mille cose, ma ferma su un paio d’altre, se dico “no” è no senza ripensamenti ma credo anche che vederle in contrapposizione sia un atteggiamento maschile, infatti l’ha sottolineato Michele (grazie, come non pensare alla Mannoia?) e noi donne invece troviamo che siano due aspetti diversi.
    Un caro saluto a tutti!

  8. Noto che anche tu ti sei divertita con le “tre parole per il 2017”, anche se ne hai scritte 4. Sono tutte molto interessanti. Mi piace molto “Indulgenza”: forse perché ne abbiamo tutti bisogno.

    • Secondo me, Giuseppe, il mondo ne ha davvero tanto bisogno, per questo ho deciso di cominciare io! In quanto al n. 4 io sono un po’ una che personalizza le cose, soprattutto regole come queste per cui non si commette alcun reato a cambiare un po’.

  9. Leggerezza, quanto serve! Bisognerebbe riuscire a mantenerla sempre attiva in sottofondo. L’indulgenza è preziosa perché ci rende meno giudicanti, non solo nei confronti delle persone e di noi stessi, ma anche verso la realtà in generale. In risposta a Chiara avevo scelto per me serenità, coraggio e connessione. Serenità, perché non voglio più stressarmi se le cose non vanno come vorrei; coraggio, perché a volte bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo, vada come vada, mentre io sono una super-cauta; connessione con gli altri e con la dimensione spirituale della vita, perché stiamo facendo un viaggio fantastico. Buon anno! 🙂

    • Bellissima la tua chiusura, stiamo facendo un viaggio fantastico e quante volte ce ne dimentichiamo e invece di guardare fuori dal finestrino puntiamo lo sguardo alle cose che non vanno nello scompartimento (il viaggio lo immagino sempre in treno). Grazie, auguri a te!

  10. Pingback: La mia parola per il 2018 | ilibridisandra

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