La più amata

Ho lavorato come una forsennata e ho concluso la revisione di Figlia dei fiordi e l’impaginazione di Nina Strick, non so se posso tirare davvero il fiato, né per quanto tempo, ma intanto riesco a raccontarvi oggi di Teresa Ciabatti e il suo romanzo selezionato nella rosa dei 12 finalisti (diventeranno 5 a giugno) per il prestigioso Strega.

Parlare di un libro senza averlo letto è ciò che mi appresto a fare. Sono stata infatti invitata alla conferenza stampa Mondadori per La più amata, romanzo molto discusso, osteggiato addirittura in rete, che è mi ha fatto dire:

“Mi sono immedesimata senza averlo letto!” a quel punto tutti hanno riso, l’autrice mi ha abbracciata e io ho pensato “forse, sto abbracciando un premio Strega!” Figo.

Cos’ha quindi in comune con me la Ciabatti?

E’ gemella.

Appartiene alla mia generazione di bambina degli anni 70 in un’Italia difficile.

E’ stata molto, ma moltissimo ansiosa (io lo sono ancora).

Ha avuto un rapporto difficile col padre, ormai morto, e notevoli difficoltà a lasciar andare, a perdonare.

Questo punto va chiarito: mio papà e Lorenzo Ciabatti sono persone diverse assai, ma è quel vivere nel passato, la mancanza di una voce adulta per un eccessivo attaccamento all’infanzia (sono parole di Teresa Ciabatti) ad aderire così tanto al mio sentire, da farmi saltare sulla sedia in senso non figurato. Ci è mancato poco che mi mettessi a gridare “anch’ioooo!”

Siamo di fronte a un’autenticità esemplare che non trova difficoltà a tornare indietro, Teresa Ciabatti è viva e vivace e non fa un esercizio di memoria riportandoci nella Orbetello della sua infanzia privilegiata che l’ha resa una bambina insopportabile.

Però, badate bene, non è un memoir, e nelle parole – altra similitudine – della Ciabatti, ho ritrovato le scelte narrative che ho dovuto compiere anch’io con Le affinità affettive, quando cioè occorre romanzare una storia vera.

Solo ora che i suoi genitori sono morti, e chiarisce che suo padre non era affatto un mostro, ha potuto pubblicare questa storia che, di sicuro, i suoi non avrebbero apprezzato, mentre il gemello trova nelle pagine una vera restituzione dell’infanzia, che aveva quasi del tutto rimosso.

E così Teresa Ciabatti si espone senza filtri, senza maschere, né paraventi, basta googlare velocemente per essere sommersi dalla polemica che il libro ha scatenato, soprattutto dopo la candidatura allo Strega. Ma lei ha già vinto: il fratello gemello fa il tifo per lei, dopo che per 2 anni non si erano rivolti la parola.

E qui la vostra Sandra lit-blogger inviata speciale è saltata sulla sedia una seconda volta esclamando “ma come si fa a non parlare col proprio gemello per 2 anni?” ♥

Poi si è calmata, che a questi inviti ci tiene molto e non vorrebbe venir cacciata dai salotti per schiamazzi eccessivi, proprio ora che ha potuto sfoderare e distribuire i suoi fighissimi biglietti da visita.

Il cagnolino è un timbro che ho aggiunto io, così come opera mia lo stondamento degli angoli. Il n. di cell. è stato ovviamente tolto solo per quest’occasione. Sembrano bianchi ma sono un color crema. Bellini, vero?

23 pensieri su “La più amata

  1. Ma quel cagnolino potrebbe essere Musette?
    Sappi che è davvero difficile essere in ritardo col mio post e sapere di avere lì La montagna incartata pronta da leggere…. peggio di un sacchetto di patatine!!! 😀

      • Sto leggendo…pagina 36…che emozioni con i peperoni…Musette la adoro ogni parola di più…le patatine ingrassano invece l’ebook è salutare…e ti ho condiviso sui social che oggi è la Giornata mondiale del libro! 😉

  2. Ho seguito le polemiche come ti ho accennato nella mail. Mi son detto: ma poverina, una non può arrivare al successo che deve subito essere messa in croce. Certo, la croce come favoritissima allo Strega è più lieve di chi la porta senza premi. 😀
    Comunque, fai bene a esternare in sala le tue sensazioni. Sei una persona tanto spontanea e solare che è bello che gli altri scorgano il tuo bel carattere al di là del contegno che i seriosi musoni dicono si debba tenere in tali circostanze.

    I bigliettini da visita? Ma dai… una gran figata! 😉

    • Infatti, caro, questo portare la mia persona così com’è sta dando grandi risultati.
      Ho letto un livore in rete verso la Ciabatti che non è giustificato in alcun modo, ma anche questo fa parte del panorama editoriale: un gran rosicamento che sfocia in attacchi personali meschini. Un abbraccione!

  3. Belli i tuoi biglietti da visita! Ma sai che stamattina leggevo un articolo su una rivista che orlava proprio del libro di Teresa Ciabatti e io ho pensato: Wow candidata al premio Strega!
    E tu l’hai abbracciata, fantastico. Che bello! Allora tra un po’ arriva anche Figlia dei fiordi, devo sbrigarmi a smaltire gli arretrati dei libri in lettura…

    • Qualche settimana passerà prima che esca Figlia dei fiordi, forse anche un mesetto. Eh sì, la Ciabatti si è mostrata molto espansiva, del resto questi sono incontri con pochi invitati, è anche facile socializzare, e io non mi tiro indietro 😀

  4. Essere spontanei è diventato un lusso. Bisogna fare bene i propri calcoli prima di capire se te lo puoi davvero permettere. In alcuni ambienti non viene proprio perdonato, così come il successo personale. Eppure anche io sono convinta che proprio per questo possa essere una marcia in più.
    NB Biglietto da visita 10 e lode!!

    • Essere spontanei, bello il nome del tuo blog!, è sì un lusso, significa mostrare il fianco e offrirlo a chi ha deciso di colpirti. E’ capitato anche a me, capita sempre, ma non mi induce a cambiare strategia. Grazie per il passaggio e le tue parole!

  5. I biglietti da visita mi piacciono un sacco, il cane esprime benissimo che sei fuori dagli schemi. E quell’abbraccio deve essere stato toccare le emozioni con mano, così come percepire da gemella l’intensità di quanto sviscerato dalla scrittrice, certo che in effetti deve esserci stata tanta sofferenza in quei due anni di distacco…

    • Si in effetti il cane cosa c’entra coi libri? Avendo stabilito che è Musette c’entra eccome. Tanta sofferenza anche nell’autobiografia di Teresa Ciabatti. Credo sia davvero un libro da leggere, io – si è capito – mi sono emozionata un sacco. Devo dirti questo, cara Nadia, quando vado a questi incontri parto già con le antenne super attive/attivate, i sensi molto ben predisposti a percepire appunto le emozioni e a portare me stessa. Sono super felice di questa opportunità che mi è arrivata così senza cercarla.

      • Nulla arriva per caso e quindi i piccoli segnali portano proprio lì dove devi stare a contatto con le persone giuste.

  6. L’altro ieri sono andata a cena con i romani di TwoReaders, il gruppo di lettura di cui faccio parte e si parlava proprio di Teresa Ciabatti e del suo libro, chi bene, chi meno, non ho seguito le polemiche. Mi fa piacere ritrovarla qui, credo che lo leggerò.

    • Bene, allora dopo che l’avremo letto entrambe potremo riparlarne molto volentieri. Potremmo anche tentare un esperimento di lettura condivisa/a distanza ovvero leggerlo nello stesso momento, se ti va ci accordiamo.

  7. Il biglietto da visita è bellissimo e molto bello è anche il resoconto. Che strana cosa trovarsi così tanto dentro un personaggio… A me non è mai capitato e forse mi farebbe anche un po’ impressione…

    • Sì, un po’ impressione mi ha fatto, poi parlando del padre defunto, considera che l’incontro è avvenuto il giorno prima dell’anniversario della morte del mio, per cui ero particolarmente sensibile al discorso. Grazie mille per i tuoi complimenti.

  8. Pingback: Biblioteca Scarparo #38 – Scrivere per caso

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