Amo il greco # 8

Oggi puntata breve, per i motivi che ho evidenziato nel post precedente, uniti al fatto che Emanuele sta lavorando tantissimo (è andato in ufficio anche sabato mattina) e non ho avuto cuore di fargli tradurre nulla, però finalmente rispondo alle richieste di Michele e Speranzah.

Caro Michele, ho chiesto a mia suocera info circa il rito del matrimonio ortodosso. L’entrata degli sposi in Chiesa prevede, come per la cerimonia cattolica, che siano accompagnati dai genitori: lo sposo dalla madre, la sposa dal padre, proprio come hanno fatto molti di noi, credo. Non io e l’orso, che essendoci sposati a 38 e 39 anni suonati abbiamo percorso insieme la navata, ci era parsa ridicola la faccenda di farci scortare. Gli sposi indossano una coroncina legate una all’altra da un nastro, questo significa che sono uniti e devono muoversi assieme, facendo diversi giri intorno all’altare.

Personalmente ho assistito a uno sposalizio, m’imbucai quando ero in vacanza a Kamena Vourla nell’estate del 2004, sì proprio quando si svolsero le olimpiadi ad Atene, e infatti comprai la maglietta che ho indossato a lungo. L’anno successivo mi sarei messa insieme all’Orso e la sfoggia: mi divertiva molto fargli leggere la scritta. Dicevo vidi che c’era un matrimonio nella chiesa del paese ed entrai, capii poco ovviamente, ma rimasi colpita dal fatto che al termine della celebrazione vennero distribuiti subito i confetti, in un’allegra baraonda.

Speranzah invece mi aveva chiesto info sull’alfabeto, ho trovato questa tabella molto esaustiva ma un po’ scolorita. Ve la incollo ugualmente.

E anche questa forse più chiara, ma meno articolata.

Per tutti una piccola curiosità di questa stagione: in Grecia non esiste la festa di Pasquetta, per cui anche il lunedì santo si continua a dire Buona Pasqua!

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8 pensieri su “Amo il greco # 8

  1. Che brutta cosa vedere un casino di indici matematico-statistici sull’alfabeto greco…dal conosciuto “pi greco” al “mu” e “chi” che non mi ricordo manco più, ma sono stati un’ossessione. E che non potevamo chiamarli “pippo”, “pluto” e “paperino”?? 😛

  2. Terminata la cerimonia, al matrimonio cui mi ero imbucato mi hanno regalato dei fazzoletti da naso. Di quelli colorati, con fantasie improbabili tipo “mercatino delle pulci”. Naturalmente sono finiti dritto nella scatola dei ricordi 😉
    Forse mi hanno dato anche del riso, non ricordo. Di sicuro mi ricordo l’imbarazzo: io, imbucato e ovviamente senza nulla per gli sposi, che mi porto a casa un regalo fatto da loro!

  3. Io l’alfabeto greco me lo ricordo ancora a memoria e anche i simboli: i miei figli, fino a qualche anno fa, si divertivano a copiarli su un foglio (la scelta di frequentare il liceo classico era già in nuce! 😀)

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