Tu sei importante

Sempre più spesso editori ma soprattutto agenti vogliono una sintesi estrema del testo da valutare, con un pitch verbale in un incontro simile allo speed date per cercare un fidanzato, o chiedendo una descrizione dell’opera in sole tre righe. Immagino che tutto questo avvenga per ridurre i tempi, ma la mancanza del dono della sintesi potrebbe produrre scarsi risultati a fronte di un romanzo magari molto valido.

Sono stata in forte difficoltà a scrivere una sinossi di 2000 battute per inviare la mia proposta al destinatario del mio piano B; concentrare tutti gli eventi in una cartella non era facile e la mia voce di autrice rischiava di venire totalmente annullata. Mi domando quanto efficace possa essere un esercizio di tale portata, soprattutto laddove non è affiancato da almeno una decina di pagine del romanzo. Come sempre in questi casi tocca prendere atto di cosa sia diventata l’editoria. Decidiamo di farne parte? Rimbocchiamoci la maniche e diamo il meglio di ciò che ci viene richiesto, sperando di intercettare sul serio i desideri dei giudici, che come in Dogana ci bloccano o ci fanno andare avanti verso la nostra reale destinazione: i lettori.

Ho così pensato di provare a ridurre in tre righe i contenuti delle mie opere alle quali tengo maggiormente; cliccando sul titolo si apre la pagina per l’acquisto su Amazon, in caso vi interessasse. Tuttavia il risultato era talmente penoso che ho deciso di non postarlo, mi sembrava svilisse il lavoro di mesi, talvolta di anni.

Ragione e pentimento

Le affinità affettive

Figlia dei fiordi

La montagna incartata

Cercare il link di Amazon de La montagna incartata mi ha regalato una fantastica sorpresa. Una recensione a quattro stelle da parte di uno sconosciuto, che non avevo visto e che è stata pubblicata proprio il giorno del mio compleanno! Anche lui, come altri, si rammarica per la mancanza del cartaceo, ne soffro pure io, per questo quando tra una anno scadranno i diritti, credo che non rinnoverò la pubblicazione con Delos e tenterò di dare alla storia una nuova vita. E’ un lavoro che ho molto amato e non mi interessano più gli editori che non propongono entrambi i formati. Spero solo di non essermi bruciata il testo.

Sono giorni di grande attesa (oltre che di grandi mangiate!). Penso a chi dopo anni di gavetta trova finalmente uno sbocco e ci dirà che è possibile farcela, ma certo occorre non mollare e lavorare duro, e a chi invece nonostante gavetta e duro lavoro non ce l’ha fatta dirà che no, e si dannerà l’anima a capire i motivi dello stallo a un livello più basso (editori piccoli, self ecc.) e vorrebbe capire perché il grande salto gli è negato.  Forse se avessimo chiesto un parere a chi ce l’ha fatta, prima di essere arrivato all’editoria di fascia alta, ci avrebbe dato una risposta completamente diversa.

Tutti indistintamente hanno bisogno, non dico niente di nuovo, di un pizzico di fortuna, a questo credo, ai complotti no, anche se tutta la faccenda DeA Planeta mi ha parecchio turbata. Tocca pure ricordare che di grandi rifiuti è piena l’editoria: Anna Frank, Harry Potter, persino Primo Levi. Ieri sera abbiamo visto il film The Help, mentre il libro lo avevo letto la scorsa estate, ho trovato entrambi bellissimi e in grado di accontentare fruitori dai gusti diversi. Kathryn Stockett, l’autrice, ha ricevuto 60 rifiuti prima di trovare un editore che credesse in questa storia immensa e commovente, a tratti ironica e portabandiera di valori universali. Sessanta rifiuti!

Certo se hai una fama pregressa sui social o sei uno sportivo ecc avrai le porte un pelino più aperte, ma anche questo ahimè è cosa nota, inutile sprecarci pensieri.

Non so che fine farò come autrice, davvero non lo so. Ho bisogno della certificazione dell’editore e so benissimo che più l’editore è noto anche se magari di minor qualità rispetto ad altri meno famosi (adoro Minimum Fax ma non lo trovi al supermercato per dire, massimo esempio di distribuzione massiva e capillare) più appagherebbe una parte di me che non trovo tanto edificante. Dover continuamente spiegare che no, l’editore con cui pubblico non c’è alla Coop è frustrante, addirittura arrivo a scusarmi. Ma di cosa? Sta roba si chiama riconoscimento sociale e non mi piace per niente perchè non c’entra nulla appunto con la qualità dei testi.

Ma come ripete Aibileen alla piccola bianca che sta allevando amorevolmente: “Tu sei carina, tu sei brava, tu sei importante!” Di sicuro posso dirmelo mille volta al giorno senza cadere nell’errore opposto, cioè andare in giro sfoggiando un ego smisurato, ma devo ricordarmi spesso il mio valore di autrice, ma anche di persona; sarò sempre io, anche se dovessi rimanere in goWare a vita, né verrà meno l’amore di chi mi circonda.

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Oh, che scorcio delizioso per il mio blog!

Viaggiare è sempre una fantastica opportunità per dimenticare le rogne editoriali.

18 pensieri su “Tu sei importante

  1. Puoi dirlo forte. Sei importante per tutti coloro che hanno cercato i tuoi lavori e che li hanno letti anche senza sintesi da speed date. Quando scrivi regali bellezza. Chi la riceve non se la scorda

  2. Bella la foto di te che fotografi, che è un po’ la tua funzione quando scrivi e fotografi storie, personaggi e panorami. Sessanta rifiuti spero non ti/mi capiteranno mai perché sonon in grado di levare le speranze a chiunque. Ma ormai lo sappiamo e lo abbiamo ripetuto più volte, fuori è una giungla, tra editori, tempi biblici, contratti farlocchi, promozioni inesistenti, distribuzioni a singhiozzi… e a volte nemmeno con il machete!
    E invece con il pitch, la sinossi, le richieste di ridurre a uno spot il libro e colpire alla prima lettura mi sembra di essere al concorso a premi dove tentare di vincere con il sorriso più luminoso. Forse perché resto sempre della vecchia scuola che lo scrittore scrive e tutto il resto lo fa un’altra figura, mio limite si intende, quindi nessun consiglio, solo tanta comprensione.

    • Stavo facendo questa foto col cellulare in Alsazia e Emanuele mi ha detto “fermati che ti fotografo” ed eccola qua.
      Anche io sono vecchio stampo e anche se questo è un post disilluso credo abbia un taglio diverso dai soliti lagnosi di un tempo, o almento il messaggio di fondo era questo. Grazie e un abbraccio

  3. Tu sei importante e sei unica per le persone che ti amano. Questo è già bellissimo. Poi c’è la scrittura, e ogni tanto c’è una bella recensione di un lettore inaspettato. I libri fanno dei percorsi tortuosi che raggiungono traguardi importanti, il cuore dei lettori, nonostante gli editori.

    • Nonostante gli editori, già. Sto leggendo un romanzo edito Mondadori, di un noto autore italiano, ebbene il padre del protagonista, figura centralissima, in pratica è il padre a essere il vero protagonista, in una pagina è nato nel 1965 e più avanti nel 1955, in una storia dove le date sono fondamentali non lo accetto! Noi a controllare ogni dettaglio, poi i big fanno ste cavolate enormi.

  4. Non sapevo la vicenda di the help. Pensa quelli che l’hanno rifiutato cosa penseranno quando ha avuto il successo che merita. L’autrice ha avuto una grande costanza, ha creduto moltissimo in questo libro. Insegna a non arrendersi.
    Bellissima la foto, bellissimo lo scorcio.

    • Ma pensa se avesse smesso di cercare dopo 50 o anche 59 rifiuti!? Ne avrebbe avuto tutte le ragioni e noi ci saremmo persi una storia bellissima.
      Grazie, la foto piace tanto anche a me.

  5. Che post bellissimo. L’ho letto stamani, ma ci ripensavo in giornata. Parla proprio a tutti, non importa se non si scrive e non sono le delusioni con editori etc quelle da digerire. Abbraccio

  6. Credo che il record dei rifiuti editoriali di un successivo bestseller sia detenuto da Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig, una sorta di Bibbia per veri motociclisti, che fonde filosofia di vita e manutenzione della moto (che per alcuni sono la stessa cosa). Ricevette 121 rifiuti da diverse case editrici, prima di diventare un libro assoluto, venduto in milioni e milioni di copie in tutto il mondo. Non l’ho ancora letto, è lì che mi guarda da anni in libreria, ed è come se mi dicesse: se non prendi la patente per la moto, è inutile che mi leggi… 😉
    Comunque, se ancora nessuno te l’avesse detto, tu sei importante. E ci aggiungo: anche come scrittrice per i tuoi affezionatissimi lettori. Che attendono il tuo prossimo in uscita a giorni!

    • Mi stavo perdendo sto commento, scusami davvero, cara Barbara.
      121 Porca miserai, il doppio di Help. Ma sì, ormai sono fuori da ogni illusione, ne sto sentendo troppe in questi giorni, di cui poche approdano nel blog per motivi di privacy. Non ho ancora la data di uscita, l’ho già chiesta 3 volte. Molto ZEN pure io.

  7. Mi trovo molto d’accordo con il contenuto del post. Da autori, credo che gran parte del nostro riflettere, porci domande, cercare spiegazioni sia un gigantesco spreco di energie. Possiamo fare del nostro meglio, ma non necessariamente riuscire nel nostro intento. È così. Lo stesso ci fa bene dedicarci a quello che amiamo, ed è anche l’unico modo per cogliere le possibilità, se arrivano. Però questo possiamo farlo soltanto se sentiamo di non dipendere dai risultati. Se non c’è libertà, la gioia si esaurisce, e allora sì che le possibilità le perdiamo davvero.

    • Dopo gli ultimissimi sviluppi, cara Grazia, questo post lo riscriverei col sangue. Quanto tempo dedico alla ricerca di sbocchi? Di nuove opportunità? Ai ragionamenti tra me e me e/o condivisi con altri autori su cosa sia meglio fare ecc.?Tantissimo, una roba esagerata, che devo assolutamente ridimensionare. Grazie di cuore per essere qui.

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