I libri per me non sono una passione, no, sono un’ossessione, e ora che abbiamo una libreria enorme mi pento (e mi ammazzerei) per tutti i libri che ho regalato/venduto nei tempi bui della mancanza di posto.
Tra gli obiettivi della mia vita, recuperare tutti i libri che ho amato da bambina e che non erano miei, prestati da amichette, prevalentemente da una, Cristina, che ora è la segretaria personale di Tomaso Trussardi, dopo esserlo stata di Simona Ventura, o presi alla biblioteca scolastica.
Con una profusione di impegno di cui vado assai fiera, certi titoli manco li ricordavo e se non si tratta di Rodari o autori molto famosi l’impresa vi garantisco che è titanica, stiamo parlando di romanzi pubblicati negli anni ’70, li ho ritrovati quasi tutti, ebbene sì, me ne manca uno solo!
Stasera ho infatti effettuato l’ordine su eBay del penultimo, scoprendo con grande gioia che anche eBay come Amazon ha dei punti di ritiro e posso quindi evitare la complicazione di dover rimanere in casa.
Neppure di questo ricordavo il titolo, la storia però alla perfezione: una ragazzina ricca viene rapita, ma, la famiglia astutamente si era procurata una sorta di bambola robot sosia assolutamente confondibile con la figlia che manderà in crisi i rapitori. Intelligenza artificiale più di quarant’anni fa, c’è da riflettere. Di questo, oltre alla trama, mi giravano in testa dei nomi: Marinella, Gilda super. Inserendoli quindi in Google è saltato fuori subito: Gilda Musa è l’autrice, Marinella Super il titolo.
Per quello che mi manca la faccenda pare più complicata. Ricordo la storia: due cugine, una carina ed elegante e l’altra maschiaccio devono andare in treno nei paesi Baschi a trovare la nonna, c’è un medaglione con un segreto e un mistero da risolvere. Fine. Googlare medaglione, paesi Baschi non ha prodotto alcun risultato utile.
Se avete idee o informazioni in merito, sappiate che ho una missione e il vostro aiuto potrebbe rivelarsi prezioso, è già successo in passato che due libri mi siano stati procurati da blog amiche. Grazie di cuore.
Accadde che una sera molto, ma proprio molto fortunata, il giro agostano sui navigli (non ricordo dove cenammo) produsse un avvistamento e acquisto che ho raccontato qui. Adesso i mitici libri “Lo sai come” sono tutti e tre vicini-vicini nella libreria. Li rileggo sempre con piacere e affetto.
Ma perché mi incaponisco con queste ricerche?
Sono una nostalgica e per quanto rimanere ancorata ai ricordi del passato, seppure belli, sia un errore, avere in casa i libri che hanno rallegrato così tanto la mia infanzia mi rende davvero felice. Sono stata una bimbetta molto, forse troppo fantasiosa, ultra emotiva e sensibile. Una bambina che percorreva avanti e indietro il soggiorno di casa inventando nella sua mente storie e storie, quello era uno dei miei modi preferiti di intrattenermi, nonostante avessi una gemella con la quale giocavo parecchio, leggevo tantissimo ed esisteva la magia dei cortili. Eppure fantasticavo camminando creando situazioni, solo che spesso mi scappava di parlare ad alta voce, mi prendevano per matta, sono stata più volte rimproverata per questo, io non riuscivo proprio a smettere.
Entrare nelle pagine di un libro e vivere mille vite, quando la mia aveva degli aspetti di cui avrei fatto volentieri a meno è stato salvifico.
I libri che sto cercando e che, grazie alla mia tenacia, ho ritrovato, sono stati formativi e fondamentali per creare il mio pensiero libero, la mia personale visione del mondo, e mi hanno fornito nozioni di vario genere che ricordo ancora. Sono stati la mia nicchia sicura dove rifugiarmi ed essere profondamente felice. Mi hanno fatto ridere e piangere. Viviamo di emozioni, non mi stanco di dirlo!
Ma voi non sareste impazziti per libri con illustrazioni e spiegazioni come questa?
Su tre argomentoni come il corpo umano, il mondo e svariati tipi di apparecchi dal telefono all’aeroplano?
Joe Kaufman che manco ti hanno messo su Wikipedia, hai un posto speciale nel mi olimpo, ovunque tu sia. I tuoi capolavori sono fuori catalogo da anni ma forse i bimbetti di oggi non saprebbero cosa farsene di un libro che racconta in maniera divertente come funziona il tostapane, per quanto invece come si forma l’arcobaleno o come si digerisce un panino siano processi immutati.
Dal canto mio, ho riservato loro i massimi onori: adesso sono lì, hanno uno spazio dedicato, uno scaffale tutto loro, nella libreria dei sogni. Quelli che mi sono comprata coi miei risparmi a dieci, dodici anni, quelli che mi hanno regalato i miei genitori e un mio zio particolare che lavorava in Rizzoli e quelli che ho recuperato in tempi molto recenti.
Provo un senso di gratitudine immenso per chi li ha scritti, anche per chi è avvolto nell’oblio. Vediamo un po’ che sorte è toccata a Berte Bratt (il post è un work in progress, scrivo e cerco info in contemporanea), ahi anche qui la polvere del tempo è stata crudele, solo poche notizie in tedesco, niente Wikipedia, ma se conoscete appunto il tedesco, potete accaparrarvi una copia di “Zwei Briefe fur Britta” (Due lettere per Britta) cioè il titolo originale del mio amatissimo “Incontro a Parigi”. (Titolo oltretutto di un film del americano del 1937 che nulla c’entra con la mia adorata Britta sola, soletta a Parigi per una serie di sfortunate casualità).
Ma la cosa davvero sconvolgente accaduta cinque minuti fa è stata scoprire, con mio immenso stupore, che due libri della dozzina circa di cui vado parlando sono stati scritti dalla stessa autrice. Giuro, non me ne ero mai accorta. Edizioni totalmente differenti mi hanno a lungo tratto in inganno, soprattutto di “Zolfanello” non mi ero proprio mai soffermata su chi l’avesse scritto.
Cercavo informazioni per completare questo post e mi sono imbattuta nella brevissima biografia di Erica Lillegg , ha scritto solo tre libri, nome che avevo cercato riferito a “Vevi” e mi rendo conto dopo 45 anni che ha scritto pure “Zolfanello”.
Vevi, dopo aver appassionato me, è stato il romanzo che ho prestato anni fa a mia nipote che l’ha fatta diventare una lettrice accanita; prima faticava a trovare qualcosa che avesse il potere di inchiodarla alle pagine.
Mi inchino al suo talento.
E’ invece stra famosa, Christine Nostlinger, a cui è dedicata persino una pagina sulla nostra Treccani. “Me ne infischio di Re Cetriolo” fa parte dei libri che ho conservato, sopravvissuto a diversi traslochi, macchie di muffa comprese (è stato a lungo in cantina) amatissimo.
Completano il gruppo i romanzi per ragazzine di Brunella Gasperini, che non ha bisogno di presentazioni, e la riedizione del 2009 in un gran bel volume delle vignette della Stefy di Grazia Nidasio che leggevo sul Corriere dei Piccoli. Infine, per motivi che non sono chiari neppure a me, ho sistemato Gianni Rodari e il meraviglioso “Storia di una scimmia” di Pietro Sissa in altre librerie, magari li sposto.
E adesso speriamo che le poste non si perdano Marinella Super… non vedo l’ora di rileggerlo.
Questo post è super speciale! Mi riconosco molto nelle tue parole, intanto ho scritto la tua trama su un gruppo Facebook di libri per bambini che frequento (nella mia follia ovviamente riempio anche Ludo di librini, lei apprezza, ma la vera matta sono io), ho visto che spesso riescono a risolvere ricerche come le tue, speriamo! Non conosco nessuno dei tuoi libri del cuore, ma ne ho molti anche io, e chissà quanti ne ho dimenticati! In compenso ti posso dire che sia Vale che Ludo hanno amato molto i miei vecchi libri, Vale, che da piccolo lèggeva molto, ha divorato il mio antico “l’enigma di Domizia”, Pattini d’argento, abbiamo pianto insieme sul Gran sole di Hiroshima, mentre lui non ha mai gradito i libri illustrati, voleva solo parole! Ludo invece apprezza proprio i disegni, sto cercando una vecchia edizione de Le meraviglie del vecchio bosco con delle illustrazioni meravigliose, lo abbiamo preso in biblioteca e piange quando le dico di riportarlo (considera che è abituata, lo facciamo sempre, ma questo l’ha proprio conquistata!). Ne ho comprato una versione nuova, stesse storie, ma edizione più piccola con meno disegni, la vado a prendere in libreria la prossima settimana, speriamo le basti! Sui vecchi libri, inoltre, ti suggerisco, quando avrai bisogno, di cercare su Vinted, si trovano chicche incredibili! Scusa il commento fiume!
Ma non scusarti affatto. I commenti lunghi significano che il lettore ha avuto tempo e voglia di interagire nel profondo, grazie a te per i complimenti. Pensa che non era un post meditato, tutt’altro, ho comprato il libro e sono rimasta al pc a scrivere qualcosa in word s mi sono allargata pure io.
Grazie per avermi portato nelle letture dei tuoi figli. speriamo che la Ludina possa essere rincuorata anche dal formato più piccolo del suo libro del cuore. Grazie davvero per l’interessamento alla mia storia sulle cugine nei paesi Baschi, ti dirò, ho rivisto Cristina di recente a una rimpatriata, per la verità queste rimpatriate da 5 anni le facciamo regolarmente ma lei è venuta solo una volta proprio l’unica in cui mancai io. Insomma rivedere la mia cara amica dopo moltissimi anni e chiederle info sul libro (se non addirittura ehi non è che me lo vendi?” mi avrebbe definitivamente fatta passare per pazza, ma se la rivedo ci provo.
Pattini d’argento amato pure da me, ma non con quel trasporto per cui devo riaverlo (anche perché è in commercio) qui solo solo cose simil disperate-
Non conosco i libri letti quand’eri una bimbetta. Ricostituire la libreria con i libri che ti hanno regalato tante emozioni, è proprio un bel progetto. Io non ho mai posseduto molti libri, ho sempre usufruito della biblioteca. Ricordo con piacere un libro letto alle elementari, La capanna dello zio Tom, con diverse illustrazioni. Mi colpì molto. Mi è rimasto nel cuore.
Grazie per l’apprezzamento al mio progetto. La capanna dello zio Tim è un romanzo stupendo che ho amato anch’io, me lo prestò una mia cugina.
I libri della nostra infanzia fanno parte di noi e, in una certa misura, spiegano come siamo noi ora. Posso solo sperare che un giorno lontano anche mia figlia abbia i suoi libri dell’infanzia da qualche parte, anche solo in un angolo della memoria e li ricordi con calore e affetto.
Molto vera questa cosa che i libri spiegano come siamo ora e sono certa che Laura avrà i suoi libri del cuore a farle compagnia tutta la vita.
Ti invidio questi ricordi e questa meravigliosa ricerca. Non ho avuto tanti libri e quei pochi sono rimasti a casa dei miei, sperando che non pensino di darli via o buttarli, ne soffrirei, ma non ci posso al momento fare nulla. Ricordo Il secondo manuale delle Giovani Marmotte, recuperato dagli zii, e in effetti ogni tanto mi sale la voglia di recuperarli, mi pare fossero ben tre (mentre nel fumetto il vero Manuale delle Giovani Marmotte è solo uno e contiene l’infinito, beati Qui Quo e Qua!) Ricordo il mimo primo romance, Obiettivo Ostrakon di Annamaria Ferretti in un’edizione con copertina verde che non trovo più. Poi leggevo più Topolino che libricini, perché quelli mi venivano regalati dagli zii. Il salto l’ho fatto direttamente con Agatha Christie, ma molti (Giallo Mondadori economica) erano già consumati oramai trent’anni fa e sono stati buttati. E gli Harmony, alle superiori c’era un’amica che ogni settimana ne acquistava almeno due e c’era un bello scambio sottobanco. Però la ricerca che mi ha impegnato per anni era quella versione de I Promessi Sposi che un’amica di mia sorella mia aveva perduto. Ci ho messo vent’anni, ma li ho trovati su comprovendolibri.it e pensa me l’ha venduto un’insegnante di nome Lucia! Ne ho scritto sul blog all’epoca, non ci credevo! 🙂
Adesso sto cercando gli ultimi quattro cartacei di Diana Gabaldon, serie Outlander, in edizione economica TEA. Dal momento che i diritti sono passati a Mondadori, TEA non ha più ristampato, ma la serie televisiva si concluderà il prossimo anno e dubito che oramai Mondadori ristamperà tutto… il mercato si chiuderà, temo. Se per caso qualcuno li vedesse sono: Destini incrociati (questo introvabile proprio), Legami di sangue, Prigioniero di nessuno, il prezzo della vittoria. Magari quando vengo a Milano facciamo un saltino da Libraccio?! 😉
Gli Agatha Christie li ho quasi tutti, proprio quell’edizione lì e pure io come sai super appassionata di Topolino. Ieri alla fine ho fatto una mezza follia: mi sono presa l’edizione originale del 1959 della VEVI proprio quella che avevo letto, di cui avevo rimosso la copertina, ma vedendola sbang colpo al cuore. Io avevo un’edizione addirittura di un altro editore degli anni 90, meglio di niente eh, ma cavoli ci ho pensato un sacco costa 20 euro + 3.90 di spedizione, insomma arriva il 2!!!!!!
Ecco mi segno sto comprovendo libri e a proposito di acquisti ti porto in tutti i Libracci che vuoi, basta solo decidere quale in base al giro che faremo.
PS. Eh sì, ci vorrebbe un Manuale e pure un Gran Mogol!
Se vuoi ricominciare a mettere insieme la tua raccolta dei libri del cuore, qualcosa c’è.
Un post MERAVIGLIOSO che chi ama i libri tanto quanto i propri simili (…talora i libri vincono) non può non amare! Ti ho già detto (domanda retorica, chiaro) che ti invidio assai per questa libreria su misura per le tue letture…ed ora per la tua memoria prodigiosa, che senz’altro ti regalerà tanti tuffi felici nelle pagine incantate del passato…?
Anche io conservo memorie vivide ed emozionanti dei miei primi libri, primo fra tutti “Quando Hitler rubò in coniglio rosa” che ho poi infatti riacquisatto per la minore in una riedizione recente- Nulla a che vedere con le pagine ingiallite e una cover sbrindellata che ancora ricordo con nostalgia maaa….meglio che niente. Curiosità, tu trovi facilmente proprio le vecchie edizioni originali? O devi ripiegare sulle riedizioni?
Gongolo per il tuo maiuscolo.
In questi giorni stanno accadendo prodigi inimmaginabili di cui vi relazionerò proprio sulle edizioni originali, ma è scattata la new paranoia del momento “si perderanno nella spedizione!” Vediamo.
Nel mucchio VEVI è una riedizioni degli anni 90, gli altri tutti originali anni 60/70 quindi vecchiotti, ma occorre davvero un impegno notevole, e anche assolutamente qualche colpo di fortuna.
Credo di averti già detto che Quando Hitler rubò il coniglio rosa (edizione BUR copertina rosa confetto e nera) veniva ogni giro in libreria preso in mano, soppesato, e inevitabilmente superato da un altro e non l’ho mai letto. Che infame destino con me, ma mi sa che lo recupero.
Grazie davvero Chiara.
ehehehe ed io gongolo che tu gongoli:) No davvero, tu non sai quanto mi hai ispirata, pensa che su Ebay ho già recupearto una, aum, vecchia gloria, tale “Le cicale” di Giovanna Righini Ricci, una lettura dei miei 10/11 anni che credevo persa irrimediabilmente. E poi ho scoperto la funzionalità “aste” per cui è possibile lanciarsi in offerte ai venditore, insomma…un mondo, amica mia, un mondo 🙂 Grazie per l’excursus sulle edizioni perché, beh, va da sè che anche io sono affezionata alle originali: vedremo le prossime aste come andranno. Baci baci e conigli rosa infanzia a te!
Sai che anch’io ripenso ai libri letti quando ero una ragazzina (dagli 11 anni in su direi) in particolare mi ricordo un romanzo di formazione che ho amato intitolato “Quando i sogni non hanno soldi” di Renée Reggiani e poi Cara famiglia di Guglielmo Zucconi, mi piacerebbe rileggerli. Poi ricordo molto bene le trame di alcuni romanzi di Liala presi in prestito in biblioteca, strano effetto nostalgia, ma vedo che non sono la sola…
Mi sa che è l’età. wow Zucconi il grandioso giornalista di Radio Capital col quale ho avuto il grande piacere di parlare. Magari potresti cercarli, io ho avuto molta fortuna.
Che bella la ricerca! Io quando vado a casa dei miei punto sempre a dei libri che erano di mia mamma da piccola (per esempio “Auiscia la piccola araba” e “Ansciana”), vorrei portarmeli su per salvarli, ma mia mamma non vuole e la capisco 😅 Ho però preso il bellissimo “Johnny Smoker” che era del mio babbo da piccino, cade a pezzi e vorrei farlo rilegare. Ti invidio non sai quanto la libreria grande! Fra i primi romanzi che ricordo di aver letto c’è “Una ragazza fuori moda”. Ah e poi avevo tutta la collezione degli Istrici della Salani, anche quella è a casa dei miei, ma non posso portarmela su, sono troppi e non saprei dovrei metterli. Fra i più belli, “Il fantasma di Thomas Kempe” e “Il giardino di mezzanotte”. Che ricordi che hai risvegliato con questo post!
Questo post ha risvegliato parecchi ricordi in tutti. Gli Istrici era una fantastica collana, anch’io ho qualche titolo. E ora nella mia libreria super goduriosa, ne convengo, stanno arrivando questi libri ritrovati e io sono molto felice e voi presto avrete un nuovo post a tema.
Pingback: Mari fuori & montagne interiori, bonus & malus edilizi, letture d’infanzia & misto fritto: il mio wrap up di febbraio | Maison Koala
Sandra cara…sei stata nominata! L’avevo promesso e l’ho fatto, te lo dovevo: sul mio blog or ora ho postato un pezzo che parla anche di te e di questo articolo, con relativo link. Perché? Perché se lo merita. Tutto!
Letto e apprezzato, grazie di cuore, provo gratitudine per questo pezzo di strada condiviso senza troppo pensarci su che invece mi ha dato, anzi ci ha dato tantissimo.